09/07/2011
Sud Sudan: un momento di festa nei pressi di Yirol (Foto: Scalettari)
«Abbiamo lottato e creduto e oggi il nostro sogno di una patria libera diventa realtà». Ovunque, nella capitale Juba, campeggia la scritta su un enorme manifesto. Con la città addobbata a festa, piena di bandiere, striscioni, foto del Presidente Salva Kiir Mayardit e del padre della patria John Garang (morto in un incidente aereo nel 2005, poco dopo gli accordi di pace), nella mattinata di sabato 9 luglio è stata proclamata la nascita della Repubblica del Sud Sudan, 54° Stato africano e 193° Paese Onu.
Intorno a mezzogiorno, alla presenza del segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon e delle delegazioni estere, il Presidente del Parlamento James Wanni Igga ha fatto la proclamazione ufficiale: «Noi, rappresentanti democraticamente eletti, sulla base della volontà del popolo del Sud Sudan e del referendum sull’autodeterminazione, proclamiamo il Sud Sudan una nazione indipendente e sovrana».
Un boato di applausi seguiti da danze e cori hanno risposto alle parole di Igga. Subito dopo è stata issata la bandiera del nuovo Stato sul pennone montato al centro della spianata dedicata a John Garang. Infine, ha prestato giuramento come primo Presidente della nuova nazione Salva Kiir Mayardit, che, come primo atto, ha firmato la Costituzione transitoria sulla quale si reggerà il Paese per i prossimi quattro anni. “Finalmente liberi”, come ha titolato oggi il quotidiano di Juba “Southern Eye”.
Luciano Scalettari