15/05/2011
In
Svizzera l'eutanasia non si tocca, sia per chi in questo Paese ci
vive, sia per chi ci arriva dall'estero appositamente per farsi
aiutare a morire. Oggi, 15 maggio, i cittadini del cantone di Zurigo
sono stati chiamati a votare in un referendum che proponeva di
modificare l'attuale legislazione sul cosiddetto “suicidio
assistito”. Due le iniziative popolari sulle quali esprimersi: la
prima chiedeva al Parlamento di proibire qualunque pratica di
eutanasia; la seconda chiedeva di limitare la “dolce morte”
soltanti ai cittadini residenti nel cantone da almeno dieci anni,
escludendo tutti gli stranieri che, da anni, scelgono di recarsi nel
Paese elvetico per farsi aiutare a morire generando un vero e proprio
“turismo della morte”.
La
risposta degli svizzeri è stata inequivocabile: respinti a larga maggioranza entrambi i
quesiti. Nel cantone di Zurigo, dunque, tutto resta
com'è. Del resto, era più che prevedibile. In Svizzera la”morte
assistita” per i malati terminali è consentita fin dal 1941; è
ammessa l'eutanasia passiva: si possono procurare
al malato terminale i mezzi per porre fine alla propria vita, ma non si può
procurare la morte in modo diretto; il “suicidio
assistito”, inoltre, non deve essere richiesto per motivi egoistici.
In
Svizzera ogni anno circa 200 persone ricorrono all'eutanasia. Se
la grande maggioranza degli svizzeri non mette in discussione la
pratica dell'eutanasia, i sondaggi mostrano che oltre il 60% dei
cittadini ritiene che non debba essere estesa anche agli stranieri
che provengono da Paesi come Germania e Italia, dove il
suicidio assistito è illegale, e criticano il turismo che si è
generato in Svizzera intorno alla “dolce morte”.
Fra le
organizzazioni più importanti che si occupano di fornire assistenza
ai malati terminali che decidono di porre fine alla loro vita,
Dignitas è l'unica che assiste anche gli stranieri. Dal 2010 questa
organizzazione ha accompagnato alla morte oltre mille persone, di cui
solo poco più di cento dalla Svizzera, un gran numero dalla
Germania, a seguire dalla Francia, ma anche dall'Italia, dagli Stati
Uniti e dalla Spagna.
a cura di Giulia Cerqueti