07/02/2013
In Australia sono 600mila le persone che utilizzando le slot machines pokies ogni settimana (foto ThinkStock).
Le chiamano Pokies. E' il diminutivo di Poker machines, e per molti australiani si sono trasformate in un'autentica rovina. Proprio come in Italia, anche qui il gioco d'azzardo diffuso sta infatti creando danni pesanti. Perché nella terra dei canguri le cosiddette pokies non si trovano solo in bar e casinò. Nel Paese grande otto volte l'Italia ma abitato da soli 22 milioni di persone, ci sono oltre 4mila club detentori di licenza, per un totale di 400mila slot machines: si va dai circoli sportivi ai cinema, dai parrucchieri agli autolavaggi per le macchine.
Insomma, le slot machines si trovano praticamente dappertutto. La principale differenza con l'Italia è che qui la crisi economica non è arrivata. L'Australia è infatti l'unico membro dell'Ocse a non essere entrato in recessione. Nel 2012 il pil è cresciuto del 3,1% rispetto al 2011, la disoccupazione è al 5% (contro l'11,4% italiano) e il deficit al 3% del pil. Secondo il governo di Canberra, mezzo milione di australiani ha problemi con il gioco d'azzardo.
Certo, sono la metà rispetto agli italiani, ma visto che la nostra popolazione è il triplo di quella australiana, la proporzione è persino peggiore.
In più, visto il benessere economico di cui gode la nazione, qui si registra la più alta percentuale di perdite al mondo. In un anno, ha calcolato il settimanale britannico The Economist, gli australiani regalano alle compagnie del settore 19 miliardi di dollari, di cui 12 miliardi vanno a finire nelle slot machines.
La perdita media pro capite è di 1.300 dollari, ma un giocatore incallito può arrivare a dilapidare in un'ora circa 1.500 dollari, con riferimento particolare ai giovani di età compresa tra i 18 e i 24 anni, considerati i più spendaccioni.
Secondo gli esperti, la colpa è da attribuire alle allettanti vincite promesse dalle pokies in Australia. Basta dire che mentre nel Regno Unito una giocata alle slot machines può rendere al massimo 50 sterline, qui il montepremi può arrivare fino a 10mila dollari.
Il risultato è presto detto: secondo il governo, ci sono 600mila persone che scommettono contro le pokies ogni settimana.
Le associazioni australiane che monitorano i ludopatici snocciolano dati inquietanti. Ogni dipendente dal gioco d'azzardo influisce negativamente sulla vita di cinque-dieci persone.
Vale a dire amici, colleghi di lavoro e familiari. Secondo uno studio pubblicato nel 2008, la possibilità che un giocatore morboso si separi dal consorte è sei volte più alta rispetto a chi non ha problemi del genere. Stesse proporzioni se si guarda la percentuale dei ludopatici dipendenti anche dall'alcol e dal fumo.
E, come se non bastasse, i figli dei giocatori-dipendenti saranno dieci volte più a rischio di seguire l'esempio del genitore rispetto a chi nasce in una famiglia senza ludopatici.
Ma non sono solo i giocatori ad essere attirati dalle pokies. Nel Victoria e nel New South Wales, i due stati più popolosi del Paese, gli introiti derivanti dalle slot machines rappresentano il 12% delle entrate totali. Poco importa allora se, come ricorda lo stesso governo federale (http://www.problemgambling.gov.au/facts/), ogni anno il gioco d'azzardo costa alla comunità australiana 4,7 miliardi di dollari.
Perché tra poco, ai guadagni derivanti dalle tasse applicate sulle slot machines, i governi locali potrebbero vedere aggiungersi quelli provenienti dalla vendita dei medicinali pensati per guarire quella che, fino ad ora, non è mai stata considerata una malattia.
Stefano Vergine