De André, quando qualcuno per sbaglio gli dava del poeta, rispondeva: "Croce diceva che fino a 18 anni tutti scrivono poesie, dopo solo i poeti e i cretini, nel dubbio chiamatemi cantautore". Ma la domanda qui è un'altra e non c'è nessuna
auctoritas a smentirci: si può fare storia e letterature scrivendo di rugby?
La risposta è sì, a patto di leggere Gli implaccabili (Edizioni Absolutely Free) di Giorgio Cimbrico, genovese ruvido anche lui. Letteratura impastata di fango, di storia non solo sportiva: insomma di cultura. Amare il rugby non è precondizione necessaria per leggerlo, anche se aiuta: amare le storie e le parole basta e avanza.
Elisa Chiari