Guardarsi dentro per vedere il futuro

Cgm, la più grande rete di cooperative sociali in Italia, punta sugli incubatori di innovazione per vincere la sfida con il mercato

Detto-fatto: innescati circoli virtuosi

16/10/2012

Conciliacoop è un progetto di welfare aziendale ideato dal ConsorzioCon.Solida di Trento (Consorzio che fa parte della rete Cgm) e dalle sue 59 cooperative sociali operanti sul territorio al fine di sviluppare servizi di conciliazione famiglia–lavoro da offrire alle aziende attraverso una piattaforma web che consentano al singolo lavoratore di “liberare” il proprio tempo per dedicarsi alla vita familiare: asili nido, ludoteche e campus estivi, lavanderia mediante presa e consegna in azienda, spesa tramite l’acquisto online e servizi web di consulenza legale, fiscale e medica. La piattaforma web condivisa funziona da “catalogo” e da smistamento delle richieste verso diversi fornitori, tra cui le cooperative sociali di Con.Solida, nei rispettivi ambiti di competenza, e altre realtà profit e non profit del territorio. L’erogazione dei servizi di conciliazione si articola anche in un’offerta di pacchetti di attività completi e modulabili a seconda delle esigenze di ogni singola azienda che, dal canto suo contiene il turnover, riduce le assenze, motiva i dipendenti e, come dimostrato da diverse indagini, può addirittura aumentare il fatturato.

Il Parco diffuso delle energie rinnovabili di Messina prevede la realizzazione di impianti fotovoltaici su terreni incolti, edifici di pubblica utilità (parrocchie, sedi di enti locali, ecc.) e case private. La Fondazione, attraverso un bando, ha chiesto a enti pubblici, privati e famiglie di mettere a disposizione i tetti sui quali installare gli impianti (quasi 230, fra piccoli e grandi). I soggetti selezionati beneficiano così gratuitamente dell’energia elettrica prodotta, mentre la Fondazione beneficia degli incentivi del Conto Energia. I rendimenti, a loro volta, finanziano l’attività di empowerment, cioè di potenziamento dell’indipendenza dell’area e di chi vi abita, con una particolare attenzione alle fasce deboli e ai quartieri svantaggiati. All’impegno a favore dell’ambiente e del territorio si affianca quindi quello verso i soggetti più deboli: il rendimento degli impianti serve a sostenere le attività della Fondazione, a cominciare dal progetto Luce è Libertà. Sostenuto dalla Cassa delle Ammende del ministero diGiustizia e dall’Azienda sanitaria provinciale di Messina, Luce è Libertà si propone di accompagnare nel cammino verso l’autonomia 56 ex internati dell’ospedale psichiatrico giudiziario di Barcellona Pozzo di Gotto. Per ognuno di loro, il progetto prevede un piano personalizzato di reinserimento sociale presso le famiglie di origine o attraverso l’affido e il loro impegno in una serie di attività lavorative, fra le quali la gestione di archivi.

Il progetto “ibrido” nato su iniziativa della cooperativa sociale Ecoliving di Forlì, con l’obiettivo di dare una risposta concreta al crescente bisogno di vivere e consumare in modo critico e consapevole; in un’area di oltre 1000 mq, infatti, è possibile trovare spazi e negozi che offrono una vasta gamma di prodotti e servizi, tutti improntati a principi di ecosostenibilità e di valorizzazione della produzione locale. Si tratta di una delle pochissime iniziative in tal senso realizzate in Italia; l’Apebianca offre, fra gli altri, un negozio alimentare di prodotti bio certificati, ove possibile a km 0, selezionati in base a criteri di genuinità, stagionalità, provenienza, eticità, riduzione dell’impatto ambientale; uno spazio dedicato ai farmer locali, per la vendita diretta di prodotti alimentari freschi; Green a porter, una boutique di moda critica che vende esclusivamente capi artigianali e unici, realizzati da stilisti indipendenti che utilizzano tessuti naturali e materiali di recupero; una serie di botteghe (stabili e temporanee) che offrono prodotti (abbigliamento, arredamento, cosmetici ecobiocertificati, ecc) e servizi innovativi, che vanno dalla libreria diffusa (nella quale i volumi sono esposti accanto ai prodotti di cui trattano) agli sportelli di consulenza per la finanza etica e la bioedilizia; una zona dedicata alla ristorazione, dove vengono serviti cibi provenienti da agricoltura biologica e produttori locali; uno spazio per gli incontri e gli eventi.


All’Apebianca lavorano stabilmente 13 persone, sei delle quali sono lavoratori svantaggiati.

Non volendo mancare al proprio obiettivo di inserimento lavorativo di persone svantaggiate, 5 cooperative di tipo B del Consorzio Sol.Co. Mantova di Cgm creano un soggetto non onlus, ossia un consorzio profit che possa accedere anche a mercati inediti e in grado di partecipare a bandi di gara normalmente preclusi alle cooperative sociali. Il funzionamento del Consorzio GEO è molto simile al General Contractor in essere a Sol.Co. Mantova. Tutti i servizi attualmente gestiti tramite il GC di Sol.Co. Mantova passeranno a GEO il quale cercherà di aggiungerne di nuovi. La ricerca di commesse verterà sempre su bandi dell’Ente Pubblico ma anche su commesse da privati. Igiene ambientale, manutenzione verde e raccolta differenziata sono i servizi offerti, il tutto mantenendo fede alla funzione sociale di inserimento lavorativo, nella speranza di incrementare i risultati grazie allo sviluppo di fatturato e cantieri. I soggetti inseriti al lavoro dalle cooperative sociali di tipo B sono classificabili nelle categorie della 381, ma anche in quelle categorie di svantaggio ormai consolidate quali disoccupati over50 o di lungo periodo.

È un progetto ibrido nato su iniziativa del Consorzio Emmanuel di Lecce, che fa capo al gruppo Cooperativo Nazionale Cgm. Si tratta di un vero e proprio supermercato di medie dimensioni (circa 500 metri quadrati). Verificata l’esistenza di una condizione di disagio socio-economico, le famiglie richiedenti vengono dotate di una card che consente loro di accedere all’Emporio ed effettuare gratuitamente la spesa. Tale tessera, una sorta di carta di credito a punti, potrà essere ricaricata presso gli uffici preposti, alla scadenza del periodo. La card, oltre che l’accesso all’Emporio, potrà inoltre essere uno strumento per ulteriori iniziative di solidarietà e di inclusione sociale. Essa permetterà a tutti gli organismi aderenti alla rete di conoscere gli interventi effettuati a favore del titolare, monitorando così il percorso di promozione e assistenza ed evitando sprechi e sovrapposizioni. L’emporio è attivo da dicembre 2011

Welfare Italia Servizi, società costituita nel febbraio 2009 e partecipata dal Consorzio Cgm, da Intesa Sanpaolo e da Banco Popolare, propone un modello avanzato di welfare nell’ambito della cosiddetta “sanità leggera”. Alla vocazione solidaristica proveniente dalla stretta collaborazione con la cooperazione affianca una gestione in grado di reggere la sfida di un comparto ad alta competitività, costruendo nuove importanti realtà in partnership con altre persone, organizzazioni e imprese che ne condividono i valori. Welfare Italia Servizi nasce nell’ambito di un’ottica di ampio respiro strategico: costruire alleanze forti e stabili con partner del settore pubblico e privato per dare risposte concrete ai bisogni delle persone, progettando servizi medici e odontoiatrici di qualità a un costo accessibile e con tempi brevi di attesa e prenotazione. Finora sono stati aperti 13 luoghi di cura specialistici in diverse regioni d’Italia (in aggiunta a quattro studi odontoiatrici accreditati) che si propongono di essere vicino alle famiglie in tutte le fasi della vita, dall’infanzia alla terza età, con gli obiettivi di promuovere benessere, rispondere alle necessità quotidiane e gestire situazioni di disagio attraverso la ricerca e lo sviluppo sul territorio di un’offerta di servizi completa. Nei poliambulatori Welfare Italia, inoltre, sono attivati fondi specifici per la raccolta di contributi che permettano di ricevere agevolazioni nel pagamento o un trattamento gratuito. I 13 luoghi di cura Welfare Italia si trovano ad Acireale (CT), Canegrate (MI), Forlì, Gallarate (VA), Gorlago (BG), San Pellegrino (BG), Parma (3), Pontedera (PI), Sesto Fiorentino (FI) e Milano (2). Grazie a 88 dipendenti e 221 medici coinvolti, i luoghi di cura offrono 95.443 a circa 19.000 pazienti, generando un fatturato complessivo (2011) pari a 2,4 milioni di euro. Per il prossimo triennio sono stati stanziati 23 milioni di investimento. Attualmente sono stati firmati 45 pilotaggi per l’apertura di nuovi centri.

Alberto Picci
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