28/02/2012
Protezione
Registrazioni alla nascita: circa un terzo di tutti i bambini delle aree urbane non viene registrato alla nascita, e la percentuale risulta più vicina al 50% in Africa sub-sahariana e Asia meridionale.
Traffico di bambini
Nel mondo 2,5 milioni di persone sono coinvolte nel lavoro forzato, una conseguenza del traffico di esser umani: dal 22 al 50% di esse sono bambini.
Lavoro minorile
Secondo dati del 2008, nel mondo sono 215 milioni i ragazzi e le ragazze tra i 5 e i 17 anni che lavorano, di cui 115 milioni coinvolti in mansioni pericosolose.
Bambini migranti
Molti bambini emigrano con le proprie famiglie.
In Cina, nel 2008, 27,3
milioni di bambini (circa il 10% dei bambini cinesi) sono migrati
all’interno del paese con i propri genitori.
C’è anche una percentuale significativa di bambini e giovani che si
spostano all’interno dei propri paesi da soli. Un recente studio su 12
Paesi ha riscontrato che un bambino migrante su cinque tra i 12 e i 14
anni e uno su due tra i 15 e i 17 anni si sono spostati senza un
genitore.
Si ritiene che, nella sola India, almeno quattro milioni di bambini
emigrino stagionalmente, da soli o con le famiglie.
Shock economici
Gli effetti della crisi economica continuano a farsi sentire. I
poveri sono ancora più vulnerabili a causa dell’aumento dei prezzi di
cibo e carburante poiché essi già spendono tra il 50 e l’80% delle loro
entrate per il cibo.
Alla fine del 2010 c’erano 30 milioni di disoccupati in più rispetto
all’inizio del crisi nel 2007, soprattutto tra la popolazione tra i 15 e
i 24 anni.
Violenza
Le aree maggiormente degradate nei contesti urbani spesso catalizzano fenomeni di crescente violenza in cui bambini e ragazzini ne sono tanto le vittime quanto gli autori.
In alcune aree del mondo, entrare a far parte di una banda è un’esperienza comune per molti giovani (l’età media dell’iniziazione è di 13 anni), che crescono così nell’abitudine della sopraffazione e del conflitto.
A cura di Alberto Chiara