Rossella, compleanno in prigionia

Oggi Rossella Urru compie trent'anni e, sempre oggi, si compiono cinque mesi della sua prigionia. La nostra inchiesta sul suo rapimento.

"Rossella è viva, si trova in Mali"

22/03/2012
L'interno dell'abitazione che ha ospitato Rossella Urru (tutte le foto del servizio sono di Gilberto Mastromatteo).
L'interno dell'abitazione che ha ospitato Rossella Urru (tutte le foto del servizio sono di Gilberto Mastromatteo).

RABUNI “Rossella, Ainhoa ed Enric sono vivi. E sappiamo dove sono reclusi: sono in Mali in una località nord-orientale, al confine con il Niger”. Parola di Jatri Aduh, presidente del Parlamento della Rasd. Il riserbo sullo stato delle indagini è massimo. Eppure, stando a fonti vicine al Polisario, i rapitori sarebbero già stati individuati e accerchiati. Anche se le autorità spagnole e italiane avrebbero finora sconsigliato ogni intervento armato, per motivi di sicurezza.

Un video che ritraeva i tre cooperanti era stato diffuso all’inizio di dicembre dalla sigla Jamat tawhid wal jihad fi garbi Afriqqiya (Movimento unito per la jihad in Africa occidentale) che ne ha rivendicato il sequestro.
Si tratta di un gruppo nuovo, che si professa dissidente da al-Qaeda nel Maghreb islamico e che ha annunciato di voler allargare la propria azione al Sahel e a tutta l’Africa occidentale. Ma per il Polisario si tratta di criminali comuni. A metà dicembre i saharawi hanno condotto una vasta operazione di polizia, catturando undici persone implicate nel sequestro. Uno di essi è stato preso a Mijek, all’interno del territorio della Rasd. Tutti gli altri in Mali. E ci è scappato il morto. Anzi, due. Durante uno dei blitz, nella zona di el-Hank, all’interno della provincia di Timbouctou, sono stati uccisi due contrabbandieri maliani, su uno dei quali, Mohamed Yeyia Ould Hamed, pendeva già una condanna a morte come spia da parte di al-Qaeda.

A complicare le cose, poi, ci si è messo il walzer delle notizie delle ultime settimane. Dapprima quella della presunta liberazione di Rossella a Bamako, in Mali, diffusa nella giornata del 3 marzo da fonti mauritane. Quindi la rettifica giunta appena 24 ore dopo, da parte delle stesse fonti. L’ultimo annuncio risale allo scorso 12 marzo ed è quello dell’omicidio, avvenuto in Mali, dello cheikh Bahla Ag Nouh, uno dei negoziatori che trattavano per la liberazione dei tre ostaggi occidentali. Solo un giorno prima, era giunta la notizia della liberazione di Ely Ould Moktar, il gendarme mauritano che era stato dato per libero assieme a Rossella, il 3 marzo, a seguito di uno scambio di prigionieri. Questa volta, però, a confermare la notizia è un comunicato ufficiale della gendarmeria della Mauritania, diffuso dall’agenzia di stampa ufficiale Ani.
Moktar era stato rapito il 20 dicembre scorso ad Adel Begrou, una cittadina al confine tra la Mauritania e il Mali. E stando alle informazioni dell’Ani, sarebbe stato liberato in cambio del terrorista maliano Abdel Rahman Madou, già coinvolto nel rapimento dell’italiano Sergio Cicala e di sua moglie Philomene Kabore, avvenuto in Mali nel 2009.

Ma chi c’è dietro il sequestro Urru? I quadri della Rasd puntano il dito contro il Marocco. “Ora colpiscono i cooperanti per affossare noi” afferma il presidente della Rasd, nonché segretario generale del Fronte Polisario, Mohamed Abdelaziz. Per contro, il Marocco accusa il Polisario di non essere più in grado di controllare i territori liberati.
A preoccupare, oltre alle sirene jihadiste, sono le armi provenienti dalla ex Libia di Gheddafi, comprate e vendute dai ribelli libici e finite quasi certamente, stando a recenti segnalazioni dell’intelligence algerina, alla galassia criminale che fa capo ad al-Qaeda nel Maghreb islamico.

Gilberto Mastromatteo
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