Sos Europe: la tragedia dei popoli in fuga

Un rapporto di Amnesty International mette in guardia i governi del nostro Continente dei pericoli che si corrono a negare l’ospitalità

Quegli accordi con Gheddafi

18/06/2012

Nonostante le denunce della organizzazioni per la difesa dei diritti umani impegnate da anni in Libia, l’Italia tra il 2006 e il 2010 ha ratificato un numero consistente di accordi con Gheddafi, finanziando i “controlli” preventivi sui migranti in procinto di dirigersi in Italia poi culminati con la possibilità di respingere in mare i “barconi” che non fossero ancora entrati in acque italiane. Alcuni di quei trattati sono stati ribaditi e confermati dalle attuali autorità libiche ad aprile 2012. Il problema maggiore riscontrato da Amnesty in questi accordi, i cui contenuti non sono mai stati resi pubblici integralmente e sui quali gravano non pochi sospetti, è che non risulta si faccia mai riferimento anche all’altra faccia della medaglia del rimpatrio forzato dei migranti: cioè il rispetto dei diritti umani. Anche ammettendo la legalità dei respingimenti coatti, chi ha l’autorità per verificare? E chi si assume la responsabilità di verificare la presenza a bordo di rifugiati e richiedenti asilo a pieno titolo secondo le norme internazionali? Quello che non a tutti, evidentemente, risulta chiaro, è che la cooperazione tra Libia e Italia dà luogo a due categorie di violazioni: da una parte quelle perpetrate dalle autorità libiche che l’Italia ignora o tacitamente “coondona”; dall’altra, quelle commesse dall’Italia al di fuori dei propri territori di competenza. A gennaio 2011 c’erano circa 8 mila persone con lo status riconosciuto di rifugiato in attesa di giudizio e 3.200 richiedenti asilo in Libia. "Per l'Ue, il rafforzamento delle frontiere europee è chiaramente prevalente sul salvataggio delle vite umane. Nel tentativo di stroncare la cosiddetta immigrazione irregolare, i paesi europei hanno rafforzato misure di controllo delle frontiere oltre i loro confini, senza riguardo per i costi umani. Queste misure, di cui l'opinione pubblica non è informata, pongono le persone in serio pericolo" - ha dichiarato Nicolas Beger, direttore dell'Ufficio di Amnesty International presso le Istituzioni europee.

Alberto Picci
Preferiti
Condividi questo articolo:
Delicious MySpace

tag canale

MODA
Le tendenze, lo stile, gli accessori e tutte le novità
FONDATORI
Le grandi personalità della Chiesa e le loro opere
CARA FAMIGLIA
La vostre testimonianze pubblicate in diretta
I NOSTRI SOLDI
I risparmi, gli investimenti e le notizie per l'economia famigliare
%A
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati