20/10/2010
Carlo Petrini fondatore di Slow Food. E' nato a Bra (Cuneo) il 22 giugno 1949.
Galeotta fu la peperonata. Accadde la volta in cui Carlo Petrini, per rinfrancarsi da un viaggio estenuante ormai al termine, volle fermarsi in un ristorante dell'Astigiano, desideroso di riassaporare il piatto familiare che lì ricordava esser cucinato a regola d'arte. "«Invece, con sommo disappunto, consumai una peperonata tremenda, del tutto insapore»", ha confidato lo stesso Petrini. «L'abilità dello chef era fuori discussione, ma chiesi lo stesso spiegazioni di un simile impoverimento di gusto». Gli fu detto che era cambiata la materia prima: sul versante dei prezzi, i peperoni quadrati d'Asti erano stati battuti dalla concorrenza olandese. I contadini piemontesi avevano pareggiato il conto coltivando bulbi di tulipano che spedivano nelle campagne attorno ad Amsterdam per farli fiorire; il palato no.
Slow Food nasce dalla presa d'atto di quanti guasti possa compiere l'agroindustria in tempi di globalizzazione sfrenata. Fondata da Carlo Petrini nel 1986, è diventata un'associazione internazionale nel 1989. Slow Food, oggi, conta centomila iscritti sparsi in 130 Paesi, con sedi in Italia, Germania, Svizzera, Stati Uniti, Francia, Giappone, e Regno Unito. Nel sito ufficiale (www.slowfood.it) si insiste sulla giusta importanza da dare alla diversità delle ricette e dei sapori, educandosi a riconoscere (e rispettare) luoghi e persone che quei cibi producono. Per agire concretamente in tal senso, Slow Food ha promosso ed è in prima fila nell'organizzare manifestazioni ed eventi come Cheese (a Bra), il Salone del gusto e Terra Madre (a Torino), Slow Fish (a Genova). L'obiettivo è far di tutto per arginare l'omologazione della tavola, giocata negli ultimi anni a suon di hamburger e di altri cibi uguali ovunque, bandiere dei tanti fast food che hanno colonizzato il pianeta.
Alberto Chiara