26/03/2012
L'onorevole Savino Pezzotta, Udc. Foto Eidon.
«Ma servono proprio a difenderci questi bombardieri?». Savino Pezzotta, 68 anni, ex segretario generale della Cisl e oggi deputato dell'Udc, lancia la domanda e prova a darsi una riposta partendo dall'attualità, cioè dalle stragi compiute a Tolosa dal giovane killer Mohamed Merah. «Ci dovrebbe fare riflettere ciò che è successo a Tolosa. Non mi pare che gli F-35 possano essere utili in questi casi. Probabilmente la minaccia del terrorismo e questo modo di fare la guerra impongono una revisione delle forme di difesa, che non può essere affidata solo ai mezzi tecnologici. Conta anche il valore della risorsa umana e non violenta”.
- Qual è il senso della mozione parlamentare che lei e altri parlamentari avete presentato già da diversi mesi?
«Proponiamo che prima di dirci quanti aerei compriamo o non compriamo più ci sia spiegato che cosa è il sistema di difesa italiano. Inoltre vorremmo sapere se in questo sistema rientra anche il servizio civile ed eventuali forme di difesa non violenta nel territorio italiano. Non siamo concentrati soltanto sulla questione degli F-35, ma chied/iamo un sistema di difesa italiano adeguato alle urgenze e alle necessità di questo tempo».
- Pensa che dal Governo arriveranno risposte?
«Da parte di questo Governo ci sono state alcune dichiarazioni che sembrano andare nel senso di una revisione del sistema di difesa. Ma non basta ridurre il personale e magari investire in armi i soldi risparmiati. Bisogna avere un disegno complessivo, altrimenti ci prendiamo in giro. Poi c'è un altro aspetto che crea turbamento».
Il cacciabombardiere F-35 Joint Strike Fighter prodotto dalla Lockheed Martin. Ffoto Ansa.
- Quale?
«Con questo progetto di acquisto degli F-35 l'Italia si allontana
dall'Europa per inserirsi in un sistema dominato dagli Stati Uniti,
cioè in direzione contraria al sistema di difesa europeo sul quale
dovremmo puntare».
- Da ex sindacalista, in questo momento in cui si chiedono sacrifici
ai lavoratori italiani non creano turbamento anche i costi degli F-35?
«Certo. Mentre modifichiamo l'articolo 18 e si interviene sulle pensioni
e sul terzo settore non è possibile che il settore militare resti
intoccabile. E' necessaria una riforma e se ne deve discutere in
Parlamento, non soltanto fra il ministro e i generali».
- Su questi temi l'opinione pubblica sembra distratta, come mai?
«Non c'è mai stato un grande dibattito su questi temi. Ne parlano i
giornali cattolici, ma ma tace la grande stampa, sempre pronta ad
attaccare gli sprechi e la cosiddetta casta».
- La mozione da lei firmata aprirà una discussione ampia e seria?
«Me lo auguro. Credo che la mozione abbia quel tanto di ragionevolezza
che il governo, così come altri parlamentari ci dovrebbero riflettere
sopra. Invito a riflettere soprattutto chi continua a mettersi
l'etichetta di cattolico. Essere cattolici e dare ascolto agli appelli
del Papa significa impegnarsi su questi temi. Se non lo facciamo vuol
dire che ci interessano solo i voti».
Roberto Zichittella
A cura di Alberto Chiara