Le Acli al servizio del Paese

Dal Congresso nazionale le linee guida per aiutare l'Italia a uscire dalle secche della crisi: valorizzare dei circoli, piano per l'occupazione giovanile, comitati per il bene comune.

Rivitalizzare le comunità locali per rifondare lo Stato

06/05/2012
Andrea Olivero è stato riconfermato presidente nazionale delle Acli dal 24° congresso dell'associazione. Foto di copertina di Paolo Siccardi/Sync.
Andrea Olivero è stato riconfermato presidente nazionale delle Acli dal 24° congresso dell'associazione. Foto di copertina di Paolo Siccardi/Sync.

«Rimettere in gioco i nostri circoli, dare vita entro l’autunno a un piano per l’occupazione giovanile, creare comitati per il bene comune diffusi su tutto il territorio e in grado di mantenere una mobilitazione permanente propositiva e costruttiva su alcune questioni cruciali in questa fase di transizione». Andrea Olivero, riconfermato presidente nazionale dal Congresso delle Acli che si è concluso oggi a Roma, detta le linee guida del nuovo mandato e, richiamandosi al Concilio, rilancia il ruolo riformista dei cattolici.

La parola chiave èfraternità”, «che va a intercettare la crisi nel suo punto più decisivo» e può diventare «un progetto politico per il XXI secolo. La fraternità invoca il bene comune come suo orizzonte non solo ideale, ma istituzionale, non solo etico, ma politico. Diventa principio di costruzione della polis come sistema di regole condivise, ma a partire dalla comunità come luogo in cui si ri-generano incessantemente quei beni relazionali che del bene comune costituiscono, per così dire, i mattoni».

E di comunità se ne respira molta tra i 670 delegati delle Acli giunti da tutta Italia per il 24° Congresso. Non a caso titolo dell’incontro è stato Rigenerare comunità per ricostruire il Paese. Acli artefici di democrazia partecipativa e buona economia. Sul palco dello Sheraton Golf hanno dato il loro contributo monsignor Mariano Crociata, segretario generale della Cei, i ministri Elsa Fornero e Andrea Riccardi, Susanna Camusso, Pier Ferdinando Casini, Gianni Alemanno, Renata Polverini, Luca Zingaretti, per citare solo alcuni degli ospiti. Ma soprattutto si sono confrontati i partecipanti, rappresentativi di quasi un milione di iscritti appartenenti a 7.486 strutture territoriali tra cui 3.100 circoli, 106 sedi provinciali e 21 regionali. Per restare ai numeri, in preparazione del Congresso, nelle oltre tremila assemblee di circolo sono stati eletti 2.451 consiglieri e 92 presidenti provinciali. Tra essi anche il primo presidente di origine straniera: Ladis Kumar Antony Xavier, indiano, eletto presidente delle Acli di Perugia. E proprio il tema immigrazione, con la campagna l’Italia sono anch’io, è stato uno degli argomenti di discussione con la richiesta di cittadinanza ai figli degli immigrati. «Anch’io sono favorevole allo ius soli e non allo ius sanguinis», ha affermato Casini. Aggiungendo che la politica sull’immigrazione «è stata miope. È da irresponsabili dire che non dobbiamo far venire gli immigrati perché siamo un Paese che invecchia e ci troveremo a essere non autosufficienti. Far sentire i figli degli immigrati nati qui partecipi del destino comune dell’Italia non è solo eticamente giusto, ma corrisponde anche ai nostri interessi».


Immigrazione, democrazia, ma soprattutto lavoro. Creare nuova e buona occupazione per i giovani e trovare nuove forme di contrasto alla povertà e all'impoverimento crescente. E ancora ridare, attraverso una nuova legge elettorale, la possibilità ai cittadini di scegliere i rappresentanti. Il tutto per ricreare quella fiducia tra pubblico e privato indispensabile per rilanciare la crescita dell’Italia.

Annachiara Valle
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Postato da martinporres il 06/05/2012 16:07

Ma lo ius soli per un paese, che si affaccia sul mediterraneo, che è la porta dell' Europa non è leggermente eccessivo. Non son contrario allo ius soli, ma chiediamo anche, dopo la nascita, un percorso scolastico fino almeno 10/13 anni. Non si corre il rischio che un donna in attesa venga a partorire in Italia e poi se ne vada, con il figlio, in un altro paese?

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