Niente parata, lo chiedono in molti

Cresce il consenso di ampi settori della società civile e della politica attorno alla richiesta di cancellare la parata del 2 giugno. Ultimi esempi: Tavola della pace e Sbilanciamoci.

Sbilanciamoci: "Le risorse della parata diamole per i soccorsi ai terremotati"

30/05/2012
Un'immagine simbolica del "no alla parata militare" del prossimo 2 giugno (Foto Ansa).
Un'immagine simbolica del "no alla parata militare" del prossimo 2 giugno (Foto Ansa).

Meglio rinunciare alla parata militare e destinare i fondi per l’emergenza terremoto. Anche i promotori della Campagna “Sbilanciamoci” intervengono sulla questione del 2 giugno.

     Sottolineando qualche “distinguo”: «Gentile Presidente», scrivono in una lettera aperta Giulio Marcon e Massimo Paolicelli, di Sbilanciamoci. «Nessuno ha mai messo in discussione la Festa della Repubblica, ma semplicemente l’inutile, costosa e anacronistica parata. La nostra Repubblica – fondata sul lavoro – sta attraversando una gravissima crisi economica e stiamo fronteggiando un drammatico terremoto: non è questo il momento di sprecare soldi nelle sfilate militari».

     «Certe scelte», proseguono Marcon e Paolicelli, «anziché rinnovare la solidarietà nazionale aumentano il divario tra istituzioni e cittadini. Per questo rinnoviamo la richiesta di rinunciare alla parata militare e destinare i fondi risparmiati all’emergenza del sisma. Con le stesse risorse si possono garantire, nella prossima settimana, i soccorsi di emergenza (tende, viveri, medicinali, ecc.) per oltre 5.000 persone».

     Anche i due promotori di Sbilanciamoci insistono sulla questione più ampia della riduzione delle spese militari nel nostro Paese: «Non ci si può lamentare», concludono, «di non avere soldi per difendersi dalle calamità naturali (mettendo nuove accise sulla benzina), e poi spendere oltre 10 miliardi di euro per acquistare 90 inutili cacciabombardieri F35».

Luciano Scalettari
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