29/02/2012
E' ufficiale: l'Agenzia per il Terzo Settore sarà cancellata. A confermarlo, al
Villaggio Solidale, il salone del volontariato italiano, è stato Danilo Giovanni
Festa, direttore generale per il Volontariato, l’associazionismo e le formazioni
sociali del Ministero del Lavoro e Politiche Sociali. «Il Consiglio dei Ministri
ha approvato l’abrogazione dell’Agenzia del Terzo settore – ha annunciato Festa
- e le sue funzioni passeranno quindi al Ministero del lavoro e delle politiche
sociali. E’ vero, solo un anno fa avevamo fatto un intervento sull’Agenzia. Ma
da allora tante cose sono cambiate nel nostro Paese…».
Mentre il Consiglio dei Ministri stava varando la manovra
fiscale, sempre nel corso del salone del volontariato italiano organizzato a
Lucca dal Centro Nazionale per Volontariato in collaborazione con
la Fondazione
Volontariato e Partecipazione e il Cesvot, Emanuele Rossi,
consigliere dell'Agenzia, aveva dichiarato di non conoscere "le ragioni" della
chiusura. «Nessuno - ha aggiunto Rossi - ha mai spiegato nulla. Né a me né agli
altri consiglieri dell’Agenzia. Forse si vogliono risparmiare quei 15 mila euro
annui che rappresentano il ‘costo’ dell’Agenzia».
Rossi, inoltre, ha chiesto
maggiore coerenza. «Lo scorso anno, dopo un lungo e laborioso iter, è stato
varato un decreto che ha rivisto l’attività dell’Agenzia. Oggi, a distanza di
appena un anno - ha aggiunto - si parla di chiusura. Ci vorrebbero un minimo di
coerenza e di serietà».
Danilo Giovanni Festa risponde a Rossi a distanza di un
giorno dal palco del convegno sulla legge 266 e la normativa regionale
organizzato a Villaggio Solidale. «Il bilancio dell'Agenzia non era
particolarmente significativo, ma in questa fase era importante dare un segnale
in questa fase difficile per l'Italia».
Festa, nel convegno di Lucca in cui si è discusso sui
possibili sviluppi per il volontariato italiano in questa fase sospesa tra
federalismo e prospettive di riforma, è inoltre intervenuto dicendo che la legge
quadro sul volontariato andrebbe rivista. «Dal 1991, anno della sua
approvazione, si sono alternati molti governi - commenta il direttore generale
del Ministero -. Ci sarebbe stato tutto il tempo per cambiare la legge 266, ma
ciò non è avvenuto. Anche perché - aggiunge Festa - c’erano forti resistenze da
parte dello stesso mondo del volontariato. Comunque al momento non è un
argomento al tavolo di questo Governo, anche se la forza per cambiarla
l’avrebbe, visto che è intervenuto in ambiti ben più difficili».
Festa ritiene che l'esigenza di modificare la legge sia
una naturale conseguenza.
«E' cambiata parte della normativa e sono cambiati
anche i nostri orizzonti culturali, ma ci sono degli aspetti della legge -
precisa Festa - sui quali esistono ancora dei ritardi. E' ad esempio il caso dei
Registri regionali». Festa ha poi osservato che un altro aspetto importante sul
quale bisognerebbe intervenire è il sistema dei Coge, i Comitati di gestione dei
fondi per il volontariato. «Un sistema che va rivisto e migliorato perché -
dichiara il direttore generale per il volontariato - bisogna fare i conti con la
realtà e con la mancanza di risorse che durerà almeno per i prossimi cinque
anni. Per la direttiva 266 dovremo avere 2milioni e 7 milioni per la 383. Ma
tutti noi sappiamo che non saranno sufficienti. L’utilizzo dei fondi Coge,
perché possa essere davvero un aiuto fondamentale al volontariato, andrebbe
definito meglio».
FamigliaCristiana.it - RedattoreSociale.it