Tettamanzi: il dono della sessualità

L'arcivescovo di Milano, Dionigi Tettamanzi, spiega il VI Comandamento: "Non commettere adulterio".

19/04/2011

Tra la formulazione dell’Antico Testamento, «Non commettere adulterio», e quella del Nuovo Testamento, «Non commettere atti impuri», c’è un evidente passaggio. Di che si tratta?

Il cardinale Dionigi Tettamanzi.
Il cardinale Dionigi Tettamanzi.

Si tratta di un passaggio un riferimento alla distorsione della sessualità unicamente all’interno del matrimonio a un riferimento più globale alle distorsioni possibili in ogni ambito della vita personale e comunitaria.

Per cogliere il punto di partenza dell’Antico Testamento è necessario inserirsi nel contesto socioculturale del tempo, segnato dalla poligamia: l’uomo poteva sposare più donne, le quali venivano considerate proprietà maschile. L’adulterio allora era visto come un’ingiustizia solo in quanto violazione dei diritti del marito: l’uomo era colpevole solo se si accompagnava a una donna sposata, mentre la donna sposata era sempre colpevole e condannata alla lapidazione. Il valore sottostante a questa norma, al di là del maschilismo imperante nell’epoca, è che la sessualità non è un affare privato, ma ha una valenza sociale che, se non viene rispettata, provoca un disordine nelle relazioni all’interno della comunità.

Con la successiva formulazione «Non commettere atti impuri», l’attenzione viene allargata dal livello personale a quello della relazione con gli altri. Ciò che si intende sottolineare è che anche la persona non sposata possiede il valore della sessualità, un valore che chiede di non essere sciupato né stravolto, bensì di essere vissuto secondo la propria logica più profonda, quella appunto della comunione e della donazione d’amore.

La sessualità investe la persona umana nella sua totalità, poiché ne raccoglie in unità tutte le componenti: dalla corporeità, al mondo affettivo-sentimentale, alla spiritualità. Pensare allora alla sessualità umana in chiave esclusivamente genitale è fuorviante, in quanto rinnega la totalità della persona.

a cura di Saverio Gaeta (da "I Comandamenti", Mondadori, 2001)
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Postato da operitaly il 15/03/2012 17:39

La Bibbia continu a parlare di Adulterio anche nel Nuovo Testamento. Solo che parla anche di Fornicazione, perchè si commette tra persone non sposate, ed allora la Chiesa di allora (nella Parola di Dio, dice: State lontani dalle Fornicazioni, dal Sangue, dalle Carni Soffocate e dall'Idolatria! Dicendo di stare lontani dalle Fornicazioni, il quale è meno grave dell'Adulterio, il quale viene commesso tra persone sposate, automaticamente viene incluso anche l'Adulterio. Mentre se avesse detto di stare lontani dall'Adulterio, non avrebbe inclusoi anche il peccato della Fornicazione. Poi è chiaro che la Fornicazione oppure gli Atti impuri deve comprendere anche la Pedofilia del Clero e la loro Omosessualità! La Parola di Dio dice che chi fa certe cose non erediterà il Regno di Dio. Le concessioni dell'uomo davanti a Dio in quel giorno non gli faranno cambiare il Suo Vangelo!!!

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