03
gen

Sportivi, assumete gli integratori con cautela

Chi fa un’attività sportiva cerca di migliorare la propria salute e le proprie prestazioni in modo naturale, ma spesso imbocca la strada più corta degli integratori alimentari. Ciò quasi sempre non trova giustificazione, anche da un punto di vista morale, e rischia di  sdoganare altre metodiche fortemente rischiose. Che cosa si intende per integratori  alimentari? Sono prodotti estratti, concentrati di nutrienti, con vari ingredienti a dosaggi  più o meno equilibrati. Tra gli ingredienti di questi integratori ci possono essere vitamine, sali minerali, amminoacidi, acidi grassi essenziali, fibre vegetali, vari tipi di estratti vegetali
e altri componenti ancora. Come si vede sono elementi validi ma se introdotti in eccesso creano problemi, perché spesso sono auto prescritti. Gli integratori alimentari si possono comprare ovunque, anche al supermercato, per cui, vista la facilità di approvvigionamento, spesso non si è preparati alla giusta somministrazione. Per garantire la sicurezza di questi prodotti, infatti, è necessario fissare i livelli massimi di assunzione delle singole unità del  prodotto, per questo l’etichettatura diventa elemento importante per consentire di   assumere dosi corrette.  Invece, pensando che un prodotto mantenga le promesse a un certo dosaggio, si crede che raddoppiandolo faccia ancora meglio, e non è vero, anzi,  spesso è proprio il contrario. Facciamo un esempio: l’esagerata introduzione di Vitamina A, può portare a un apparente stato di ittero (pelle molto gialla) e a danni della visione nelle ore crepuscolari. Un eccesso di proteine può provocare danni al rene così come un eccesso di zuccheri specie nelle bevande integratori, può danneggiare il pancreas e l’eccesso di grassi nei maratoneti il cuore.

Pubblicato il 03 gennaio 2011 - Commenti (0)
03
gen

Un anziano deve mangiare quanto un adulto?

Adifferenza di noi adulti, l’anziano necessita di molto meno cibo perché con la senilità si  rallenta il metabolismo basale. Anche la muscolatura scheletrica a causa della ridotta  attività fisica subisce una diminuzione. Sono, dunque, necessarie meno calorie, ma un giusto apporto di nutrienti. Dopo i 50 anni, ogni 10 anni occorre diminuire le calorie del 10 per cento. Le persone anziane, inoltre, sono a rischio di carenza di ferro che si può  prevenire aumentando il consumo di uova, carne rossa e petto di pollo, pesce, legumi e  spinaci. Bisogna stare attenti, inoltre, a introdurre spesso cibi ricchi di fibra (cereali, legumi, mele eccetera). Questi alimenti, accompagnati da un’abbondante quantità di liquidi, circa due litri d’acqua al giorno, che oltre a preservare la funzionalità renale danno un senso di sazietà, contribuiscono proprio a regolare l’intestino che in genere tende alla stipsi.
È bene ancora suddividere in cinque pasti le calorie: uno leggero al mattino, con una tazza di  caffellatte accompagnato da qualche biscotto. Il pranzo, costituito da pane e cereali, cibi ricchi di proteine (carne, pesce, uova), verdura e frutta fresca ricca di vitamine. Grassi in piccola quantità, come condimento. Sono preferibili tecniche di cucina delicate, come la cottura al forno, al vapore... Si aggiungono meno grassi e si alleggerisce il fegato.
La cena deve essere parca perché un pasto abbondante rende la digestione lenta e  laboriosa e concilia male il sonno. Infine, fare poi due leggeri spuntini, uno ametà mattino e l’altro a metà pomeriggio che contribuisce a non arrivare affamati a cena. Un anziano ben curato da un punto di vista alimentare è più sano e pesa meno sul sistema sanitario,
ma è anche più contento.

Pubblicato il 03 gennaio 2011 - Commenti (0)
03
gen

Diete, non esageriamo con le proteine

Spesso, specialmente in primavera, si sente parlare di diete dimagranti miracolose dai nomi eccentrici, ma in effetti si tratta quasi sempre della stessa dieta, cioè l’iperproteica!
Proposte dagli americani, le iperproteiche (Atkins, Scarsdale, Zona, South Beach eccetera) non servono a mantenere il peso forma e, se seguite per lungo tempo, possono rivelarsi dannose. Infatti, in America si continua ad avere come problema nazionale l’obesità.  All’inizio si perde acqua e, quindi, anche peso. Però si induce all’acetonemia (o chetosi) a causa della carenza di carboidrati, con conseguente acidificazione del sangue. L’organismo stesso cerca di correggere la chetosi recuperando zuccheri per non danneggiare i tessuti, in particolare il rene. Il fabbisogno calcolato di proteine da assumere al giorno varia da 88 a 92 grammi per gli uomini e da 63 a 66 grammi per le donne, mentre con la dieta  iperproteica si può arrivare da 100 fino a 225 grammi di proteine al giorno e l’organismo, non essendo in grado di sopportare questo eccesso, sottopone il rene e il fegato a un superlavoro. È lo stesso principio applicato dai culturisti che vogliono perdere massa  grassa e “gonfiare” i muscoli, ma anche il cuore è un muscolo, infatti molti culturisti  finiscono per avere gravi problemi cardiaci. Che cosa fare allora? Ecco i suggerimenti: non più di 50-100 grammi di proteine al giorno; la giusta suddivisione delle calorie è: 15 per cento dalle proteine, il 55 per cento dai carboidrati e il 30 per cento dai grassi; bisogna introdurre almeno 100 grammi di carboidrati al giorno per prevenire la perdita di massa magra; evitare l’eccesso di grassi animali; la dieta deve essere completa e varia per evitare deficit di vitamine, sali minerali o microelementi.

Pubblicato il 03 gennaio 2011 - Commenti (0)


Pagina 3 di 3


<< < 1 2 3

Pubblicita

Autore del blog

Cibo e Salute

Giorgio Calabrese

Giorgio Calabrese è un nutrizionista dell'Università Cattolica

Calendario

<<maggio 2024>>
lmmgvsd
12345
6789101112
13141516171819
20212223242526
2728293031
gli altri blog di Famigliacristiana
Periodici San Paolo S.r.l. Sede legale: Piazza San Paolo,14 - 12051 Alba (CN)
Cod. fisc./P.Iva e iscrizione al Registro Imprese di Cuneo n. 00980500045 Capitale sociale € 5.164.569,00 i.v.
Copyright © 2012 Periodici San Paolo S.r.l. - Tutti i diritti riservati