Titanic, da cent'anni nel mito

Un museo in Irlanda, decine di libri e di film, ricostruzioni e ricordi. La tragedia del Titanic resta un mito della modernità e un grande generatore di racconti.

Titanic, cento anni dopo

13/04/2012
Il porto di Cobh, dove il Titanic fece tappa prima di affrontare l'Oceano.
Il porto di Cobh, dove il Titanic fece tappa prima di affrontare l'Oceano.

Era la nave più grande al mondo, la più moderna e lussuosa. Per effettuare la traversata aveva bisogno di 6.000 tonnellate di carbone, i consumi di una piccola città, e i suoi tre motori erano grandi ognuno come una palazzina di tre piani.
Prima del viaggio inaugurale attraverso l'Atlantico fino a New York, il Titanic si fermò per imbarcare passeggeri a Cobh, nel sud dell'Irlanda. Salirono 123 passeggeri, in gran parte emigranti, e ben 1.400 sacchi di posta vennero caricati a bordo. La posta era il vero business dell'epoca, tanto che le navi erano sotto pressione per compiere la traversata nel tempo minore possibile proprio per la consegna della corrispondenza.
Forse aveva fretta il capitano del Titanic, a bordo del quale viaggiava anche l'amministratore delegato della compagnia di navigazione, e per questo non diede retta al messaggio che lo informava del pericolo degli iceberg.

Il Titanic.
Il Titanic.

A sua volta una stazione meteo della Carolina del nord, la Hatteras Weather Bureau, ricevette e ignorò il messaggio inviato dal Titanic "Have Struck Iceberg" (Abbiamo colpito un iceberg). L'addetto della stazione meteo tentò di allertare i suoi superiori, ma gli fu detto di “cestinare” il messaggio e di andare a casa a dormire. L'impiegato invece annotò il testo nel suo registro, che è rimasto nascosto per decenni fino a quando alcuni impiegati l'hanno scoperto per caso nel 2005 durante un restauro della stazione meteo.
Fu così che nella notte del 14 aprile, il Titanic urtò contro un iceberg nel Nord Atlantico e rimase così danneggiato da non resistere più di tre ore prima di affondare. 1.500 persone, due terzi dei passeggeri e dell'equipaggio del Titanic, persero la vita perché non vi erano scialuppe di salvataggio sufficienti ad accoglierli tutti.

La tragedia del Titanic nella copertina della Domenica del Corriere.
La tragedia del Titanic nella copertina della Domenica del Corriere.

Per legge ne bastavano 16, perché il numero era determinato dalle dimensioni della nave e non dalle persone a bordo. Ce n'erano a dir la verità 20, la metà esatta di quelle necessarie, e lo scandalo fu che rimasero vuoti 400 posti disponibili...
“Furono fatte delle scelte. Si potevano salvare tutte le donne e i bambini, come è previsto dal diritto della navigazione, e invece non accadde. Non morì nessun bambino di prima e seconda classe, ma quelli di terza classe sì, anche perché iniziarono a essere imbarcati solo dall'ottava scialuppa in poi” spiega lo storico Michal Martin.
Il Titanic era stato progettato bene, c'era posto addirittura per 60 scialuppe di salvataggio, ma si decise di ridurle per non diminuire lo spazio sul ponte che doveva essere ampio e lussuoso, per il passeggio degli ospiti, che pagavano in prima classe l'equivalente di 53.000 euro di oggi per il viaggio, 10 volte più dei passeggeri di terza classe.
Non era quella nave la più avanzata al mondo, né la tragedia navale più grande. Negli stessi anni affondò un'altra nave facendo 2.000 vittime, ma nessuno la ricorda. Perché il Titanic allora ha colpito così l'immaginario? “Merito di Hollywood che produsse un film muto in bianco e nero appena 4 settimane dopo la tragedia. Tra gli attori c'era anche un passeggero del Titanic” commenta Martin.

Gabriele Salari

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