di Massimo Bettetini
Massimo Bettetini, 45 anni, è psicoterapeuta, psicologo della fiaba, poeta. Da anni si dedica al mondo della famiglia, dell'adolescenza, dell'editoria, amalgamando al lavoro "sul campo" quello di scrittore.
10 gen
Come è iniziato il nuovo anno?
Bene, possiamo dire. Anche per la pagina di Facebook Essere genitori. Sono infatti aumentati ancora gli iscritti, e, passate le feste, le discussioni si articolano sempre di più. Aumentano anche le richieste di consigli su tutto un po’, ma specialmente, ci pare, ci si concentri maggiormente su temi educativi, pratici e di fondo.
Un tema che è stato affrontato direttamente è quello della dislessia, che, fortunatamente, come abbiamo già altrove accennato, è oggi riconosciuta come malattia e affrontata anche da una nuova Legge istituita ad hoc.
Muoversi in questi argomenti è un po’ come camminare su un campo minato, perché vanno tenute presenti molte sfaccettature: il piccolo paziente con tutte le possibili componenti emotive e relazionali, i genitori (che vanno correttamente informati), i professori e maestri/e che vanno istruiti su come aiutare questi scolari, tutte quelle figure intermedie che possono essere utili in simili situazioni.
Da non dimenticare il buon senso di chi sa, talvolta e quando occorre, affrontare simili oggettive difficoltà con la leggerezza (che è sapienza) che porterà a scoprire talenti nascosti nei figli dislessici. Per tutte queste ragioni, entrando in punta di piedi nelle discussioni, ho così risposto:
«INFORMARE! Ci vuole una formazione capillare e un’informazione capillare. Appositamente fatta per gli insegnanti e appositamente fatta per i coetanei».
Ho poi consigliato di rivolgersi al personale docente: «Vai dal Preside, esponi con chiarezza il problema, esigi che il problema sia riconosciuto e affrontato come deve. Ai due livelli: docenti, compagni».
E poi ho anche positivamente e propositivamente suggerito:
«La dislessia è un problema che se correttamente affrontato fa scoprire un sacco di talenti nascosti nei giovani che ne sono colpiti. Va affrontata scientificamente, culturalmente e, oserei dire, caratterologicamente perché talvolta chiede molta pazienza che sarà però ben ricambiata dalla fioritura di quei figli che sembravano chiusi in un bozzolo. Legalmente parlando la Legge è stata fatta ed è stata accettata. Ora spetta il compito di tradurla in fatti. Vi auguro ogni bene e di guardare al domani con un ottimismo sostanziato dai fatti!».
I fatti, e questo vale per tutte le famiglie e per tutti, sono fatti di affetto, di dialogo partecipato, di comprensione reciproca per accettare e affrontare i problemi, ma anche per tornare a scoprirsi ogni giorno più nuovi.
Pubblicato il 10 gennaio 2011 - Commenti (0)
24 nov
Più che tre parole, abbiamo superato i 30.000 iscritti alla nostra Pagina Facebook Essere genitori. Ci ponevamo la domanda su come proseguire questa avventura nel social network, e la risposta migliore è giunta dagli utenti che ci dimostrano quotidianamente la loro affezione, iscrivendosi, intervenendo, anche con poche righe, ponendo, se necessario, interrogativi fondanti una cultura della vita e della famiglia.
Un altro piccolo record è costituito dagli argomenti stessi di Discussione. Ad oggi mentre scrivo sono 85. 85 argomenti non sono davvero pochi e ci stimolano propositivamente. Tornano le preoccupazioni riguardanti la vita dell’adolescente, dagli esiti scolastici, al fumo, alle uscite serali. Molte volte, ho cercato di dirlo anche nelle risposte, queste problematiche o comportamenti così ecletticamente posti dai figli nascondono in realtà un certo disagio. E allora il dialogo, unito ad una sana esigenza, al buon senso, e, quando possibile, ad una sana ironia, sono la risposta migliore. Per non banalizzare, ci sentiamo in obbligo di aggiungere la necessità di comprendere con autentica empatia gli allarmi dati da certi comportamenti, e di non transigere lì dove l’identità più profonda dei figli rischia la disintegrazione, come può accadere in un rapporto disordinato con le nuove tecnologie. Di questo e di altro si è anche profondamente e spigliatamente parlato in alcuni dei libri dell’omonima collana Essere genitori, che sta terminando le sue uscite con Famiglia Cristiana.
Ma la nostra Pagina si sta facendo notare. Tra le varie interviste, mi è stato chiesto esplicitamente, in chiusura, di esprimere, in 3 parole, un consiglio per i genitori (cfr. http://famigliefelici.blogspot.com/2010/11/intervista-massimo-bettetini-interview.html). Ecco la mia risposta: «Primo: amare i propri figli (non sto scherzando: i figli hanno bisogno di sentire sulla propria pelle di essere voluti bene). Secondo: comunicare valori ai propri figli e imparare a esigere senza fare male (ti esigo perché so che ne sei capace); ovunque io vada a parlare, prima o poi si parla dei valori e della scala che permette di raggiungere le mete alte di cui sopra. Bisogna perdere la paura dei valori. Terzo: utilizzare tutti i mezzi a disposizione, culturali, legali, comunicativi, per realizzare una contro-rivoluzione silenziosa, ma efficace, la rivoluzione del cuore che porterà vita nuova all’istituto familiare».
La rivoluzione del cuore, oggi più che mai necessaria, può anche manifestarsi in un adeguato uso del social network, alla ricerca del bene proprio e altrui.
Pubblicato il 24 novembre 2010 - Commenti (0)
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