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Come è iniziato il nuovo anno?
Bene, possiamo dire. Anche per la pagina di Facebook Essere genitori. Sono infatti aumentati ancora gli iscritti, e, passate le feste, le discussioni si articolano sempre di più. Aumentano anche le richieste di consigli su tutto un po’, ma specialmente, ci pare, ci si concentri maggiormente su temi educativi, pratici e di fondo.
Un tema che è stato affrontato direttamente è quello della dislessia, che, fortunatamente, come abbiamo già altrove accennato, è oggi riconosciuta come malattia e affrontata anche da una nuova Legge istituita ad hoc.
Muoversi in questi argomenti è un po’ come camminare su un campo minato, perché vanno tenute presenti molte sfaccettature: il piccolo paziente con tutte le possibili componenti emotive e relazionali, i genitori (che vanno correttamente informati), i professori e maestri/e che vanno istruiti su come aiutare questi scolari, tutte quelle figure intermedie che possono essere utili in simili situazioni.
Da non dimenticare il buon senso di chi sa, talvolta e quando occorre, affrontare simili oggettive difficoltà con la leggerezza (che è sapienza) che porterà a scoprire talenti nascosti nei figli dislessici. Per tutte queste ragioni, entrando in punta di piedi nelle discussioni, ho così risposto:
«INFORMARE! Ci vuole una formazione capillare e un’informazione capillare. Appositamente fatta per gli insegnanti e appositamente fatta per i coetanei».
Ho poi consigliato di rivolgersi al personale docente: «Vai dal Preside, esponi con chiarezza il problema, esigi che il problema sia riconosciuto e affrontato come deve. Ai due livelli: docenti, compagni».
E poi ho anche positivamente e propositivamente suggerito:
«La dislessia è un problema che se correttamente affrontato fa scoprire un sacco di talenti nascosti nei giovani che ne sono colpiti. Va affrontata scientificamente, culturalmente e, oserei dire, caratterologicamente perché talvolta chiede molta pazienza che sarà però ben ricambiata dalla fioritura di quei figli che sembravano chiusi in un bozzolo. Legalmente parlando la Legge è stata fatta ed è stata accettata. Ora spetta il compito di tradurla in fatti. Vi auguro ogni bene e di guardare al domani con un ottimismo sostanziato dai fatti!».
I fatti, e questo vale per tutte le famiglie e per tutti, sono fatti di affetto, di dialogo partecipato, di comprensione reciproca per accettare e affrontare i problemi, ma anche per tornare a scoprirsi ogni giorno più nuovi.
Pubblicato il
10 gennaio 2011 - Commenti
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