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Pubblicato il 16/03/2011

Non nominare il nome di Dio invano

Parla Enzo Bianchi, priore di Bose: «Non bisogna bestemmiare, certo, ma occorre anche non "piegare" il Signore secondo i nostri desideri, strumentalizzandolo spesso per scopi politici».


Enzo Bianchi, monaco, priore della Comunità di Bose (Biella), commenta il secondo comandamento. Dio va lodato, non offeso e insultato. Ma neppure strumentalizzato. «Il tentativo di “arruolarlo”per idee o battaglie di parte è, invece, molto diffuso», dice Bianchi: «Nel testo ebraico questa non è la seconda, ma la terza delle dieci “parole” consegnate da Dio a Mosè. Postula intimità con Chi ha creato cielo e terra, con Chi si china sull’uomo curandosi di lui».
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Postato da RT57 il 21/03/2011 19:04

Voglio fare un esempio pratico per il primo comandamento. Posso capire un operaio che durante il lavoro si martella un dito e gli scappa una bestemmia, è una prassi diffusa in Italia. Non capisco chi invece a cuor sereno trova il tempo di raccontare una barzelletta e inserire una bestemmia come ha fatto il premier. Anche chi contestualizza tale fatto bestemmia il Signore. Vorrei che un politico di alto livello bestemmiasse Allah e veder le reazioni nel mondo intero.

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