25/02/2013
Dall’adesione alle norme internazionali sull’antiriciclaggio all’istituzione dell’Accademia della Latinità e del Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione fino all’indizione dell’Anno della Fede. Sono 18 le lettere apostoliche in forma di Motu proprio che Benedetto XVI ha scritto durante gli otto anni del suo pontificato. L’ultimo riguarda alcune precisazioni in merito alla Costituzione apostolica Universi Dominici Gregis promulgata da Giovanni Paolo II e che regola la sede vacante e i tempi del Conclave. Il primo, firmato il 31 maggio 2005, circa un mese dopo l’elezione, riguardava invece la nomina di un arciprete per la basilica papale di San Paolo fuori le Mura.
Nel 2007, invece, sono due i Motu proprio: uno per ripristinare la maggioranza dei due terzi per l’elezione di un pontefice e, il 7 luglio, il Summorum Pontificum con cui viene liberalizzata la messa in latino e la liturgia utilizzata prima del Concilio Vaticano II. Ratzinger, quindi, con il primo atto, ha modificato la nuova norma inserita nel 1996 da Giovanni Paolo II che per l'elezione del nuovo pontefice prevedeva il ricorso alla maggioranza assoluta dopo il 34esimo scrutinio.
Il 21 settembre 2010 con il Motu Ubicumque et semper Ratzinger istituisce il Pontificio Consiglio per la Nuova evangelizzazione guidato dall’arcivescovo Rino Fisichella, uno dei punti più importanti del suo programma pastorale e una risposta a quell'eclissi di Dio denunciata molte volte dal pontefice e in atto soprattutto in Occidente.
A fine anno, il 30 dicembre, un’altra lettera apostolica si occupa dell’adeguamento del Vaticano e di tutte le attività finanziarie della Santa Sede, a cominciare dallo Ior, alla normativa internazionale sul riciclaggio del denaro sporco e il finanziamento al terrorismo. Ratzinger, inoltre, istituisce l'Autorità di informazione finanziaria (Aif), con il compito di vigilare sull'applicazione della nuova normativa che entra ufficialmente in vigore il 1° aprile 2011. Nella stessa data vengono emanate altre tre leggi, con lo scopo soprattutto di rafforzare le misure per contrastare frodi e contraffazioni di banconote e monete in euro. Le nuove norme, che danno esecuzione alla Convenzione monetaria fra Vaticano e Unione europea stipulata il 17 dicembre 2009, non rispondono solo a finalità di carattere tecnico e giuridico, ma anche, si legge nel testo, a quel dovere morale di "trasparenza, onestà e responsabilità" ribadito dall'enciclica Caritas in veritate in riferimento all'economia, il cui "uso improprio", sottolinea il documento, costituisce oggi una minaccia alla «pace giusta e duratura in ogni parte del mondo».
L'11 ottobre 2011 con il Motu Porta fidei siamo al cuore del pontificato ratzingeriano: l'indizione di un Anno speciale della Fede, cominciato lo scorso ottobre e che toccherà al prossimo Papa concludere, nel novembre 2013. «Capita ormai non di rado», osserva il Pontefice, «che i cristiani si diano maggior preoccupazione per le conseguenze sociali, culturali e politiche del loro impegno, continuando a pensare alla fede come un presupposto ovvio del vivere comune». Guai a dare la fede per scontata, avverte Ratzinger, essa, come scriveva nel 2009, oggi più che mai «è come una fiamma che rischia di spegnersi perché non trova più nutrimento».
Antonio Sanfrancesco