A muoversi sono innanzitutto i commercianti. Stanchi di tenere le saracinesche aperte per pochi spiccioli a danno delle loro stesse famiglie. Ma non solo: commesse, lavoratori precari dei grandi centri commerciali, piccoli negozianti costretti all’apertura dalla concorrenza improba con le grandi catene hanno cominciato a passarsi parola con un unico obiettivo: «liberare la domenica dal lavoro». Per tornare così a dedicarsi ai propri affetti, ai propri hobby, al proprio riposo. È partita così, quasi in sordina per diventare poi sempre più strutturata, la raccolta di firme per una legge di iniziativa popolare che regolamenti le aperture domenicali e festive dei negozi nei centri storici delle città e le chiusure, domenicali e festive, dei centri commerciali. Confesercenti con Federstrade stanno promuovendo e facendo da cassa di risonanza di una protesta che sta attraversando l’Italia. È di qualche domenica fa l’iniziativa, partita da Treviso, delle commesse che hanno invaso piazze e città per reclamare il proprio diritto al riposo festivo. A far da supporto all’iniziativa la Chiesa italiana, che già con il Congresso eucaristico di Bari del 2005 e poi con il Convegno ecclesiale di Verona del 2006 ha posto grande attenzione al momento della festa domenicale come giorno non solo per “santificare la festa”, come recita il terzo comandamento, ma per stare insieme in famiglia, per riappropriarsi del proprio tempo e delle relazioni trascurate durante la settimana. Anche nell’Incontro mondiale delle famiglie svoltosi a Milano dal 30 maggio al 3 giugno il tema del riposo domenicale è stato tra gli argomenti invocati a sostegno di un tempo più a misura di famiglia. Non è un caso che il nostro giornale sia più volte tornato sull’argomento, recentemente anche con il commento di monsignor GianCarlo Bregantini, presidente della Commissione episcopale per i problemi sociali e il lavoro, pubblicato sul numero 43 di Famiglia Cristiana.
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Postato da ste_75 il 14/03/2013 00:48
Buongiorno a tutti, leggendo questo articolo e soprattutto leggendo i vari commenti dei lettori mi viene da pensare che come lavoratore di un centro commerciale probabilmente mi devo ritenere molto fortunato ad avere un lavoro e soprattutto dovrei ringraziare il Sig. Monti per avermi dato la possibilità di lavorare le domeniche della mia vita. Nel mio piccolo vorrei cercare di rispondere a quei commenti in cui si parla che da sempre ci sono persone che lavorano la domenica: ad esempio, infermieri, vigili del fuoco, forze dell'ordine e tante altre categorie. Ma qual è la differenza? I lavoratori dei centri commerciali non svolgono un ruolo utile alla società, come può essere quello di un medico del pronto soccorso. Non è indispensabile per il cittadino andare a fare la spesa al centro commerciale di domenica, abbiamo altri 6 giorni per farla e con gli orari di apertura che offrono i centri commerciali, è praticamente impossibile per un lavoratore non trovare il tempo nell'arco di 6 giornate. Per esperienza vissuta, da quando i centri commerciali sono aperti tutte le domeniche, provate voi che pensate sia bello rintanarsi qui la domenica, venire durante la settimana... Deserto totale. Quindi, perdonatemi se esprimo il mio pensiero: se il nostro stipendio non è aumentato (e con nostro non parlo solo di coloro che lavorano la domenica) e vado a fare la spesa nei giorni festivi... non è che durante la settimana faccio un'altra spesa... Semplicemente ho spostato il giorno in cui vado a spendere i soldi. Gli incassi dei supermercati saranno quindi pressochè identici, solamente suddivisi su 7 giorni anzichè su 6. Con questo, assolutamente massimo rispetto per tutte le categorie per le quali le domeniche sono sempre stati dei giorni normali, ma che svolgono un lavoro utile alla società. E sinceramente, mangiare la domenica il pane fatto il sabato prima non ha mai ucciso nessuno.
Postato da elcamero il 29/11/2012 13:36
Buon giorno, vedere tutto questa animazione che io direi rumore attorno al lavoro domenicale sinceramente non lo capisco. Non lo capisco non tanto nel senso del "sia giusto o sbagliato" ma per il fatto che ci sono migliaia di persone che lavorano la domenica, mio padre era guardia giurata e lavorava di domenica, a Natale e a Pasqua, a ferragosto e a capodanno, mia moglie lavora come Operatrice Socio Sanitaria in una comunità di accoglienza per disabili,per una miseria di stipendio permettetemi di dirlo, e per lei vale la stessa cosa. Per loro e per tutti quelli nella loro situazione e per le loro famiglie non ho mai assistito a tanto rumore anzi tanto silenzio. Perché? Vi chiedo....Cristianamente datemi una risposta se esiste.Grazie.Mauro.
Postato da Alphaleader191172 il 23/11/2012 09:45
Io la domenica spesso (non sempre9 lavoro secondo i miei turni di servizio. Grazie a Dio non sono mai morto per questo. Mi sorprende molto il fatto che non ho ancora trovato uno/una che dicesse che la libertà di scegliere se lavorare o no dovrebbe venir prima di qualunque imposizione dall'alto (come sempre in Italia). Chi vuole lavorare di domenica dovrebbe essere lasciato LIBERO di poterlo fare!
Postato da LucianoT il 09/11/2012 00:20
Carabinieri (nessuno ha mai avuto necessità di effettuare una denuncia di domenica?) / Vigili del fuoco (se si rimane bloccati in ascensore il settimo giorno, ci rimaniamo fino al lunedì?) / Poliziotti (se non ci fossero loro negli stadi, come si potrebbero - per esempio - giocare le partite domenicali?) / Medici (se abbiamo un'urgenza, rimandiamo al giorno dopo?) / Infermieri (cfr la voce "Medici")/ Operai turnisti (alcune catene di montaggio non possono essere mai interrotte) / Capitreno (di domenica non si prende il treno?) / Capistazione (cfr "Capitreno") / Tassisti (la domenica no, meglio prendere un autobus...) / Conducenti di bus (la domenica no, meglio optare per un taxi....) / Farmacisti (hai una crisi allergica? I pronto soccorso sono chiusi ma, sorry!, anche i farmacisti "tengono famiglia" / Personale aeronavigante ed impiegato su navi passeggeri (meglio saper volare e nuotare, perché anche loro sono a santificare la festa) / Guardie di frontiera (ognuno resti nel proprio Paese, la domenica!) / Edicolanti (le anticipazioni delle partite o le ultime notizie sui fatti nel mondo? Vi piacerebbe saperle eh? Spiacenti, gli edicolanti stanno con i loro figli ad un picnic) / Baristi (caffè, cappuccino, cornetto..... domani - lunedì) / Camerieri (andate tutti a mangiare a casa, i ristoranti osservano il riposo settimanale la domenica) / Cuochi di ristoranti e di ospedali (oggi non si mangia....) / Fiorai (siete invitati a pranzo da amici o desiderate fare un omaggio al vostro amore? Ripassate domani, sopperite con il vostro affetto la mancanza di un mazzo di fiori o di una pianta) / Lavoratori dei call-center di gestori telefonici (la ricarica del telefonino non è stata accreditata o il cellulare ve lo hanno rubato? Pazientate fino a lunedì, che sarà mai!) / Casellanti autostradali (non avete strumenti elettronici di addebito del pedaggio? Oggi non partite) / ecc ecc ecc ecc . . . . . . . . . . Mi spiace essere polemico, ma non condivido affatto questa iniziativa "liberare la domenica dal lavoro", a me sembra molto snob ed elitaria, dedicata ad alcuni e non agli altri che, da sempre, lavorano anche di domenica ma non per questo sono meno cristiani o tengono meno alla propria famiglia. Il terzo comandamento, se il lavoro lo richiede, si osserva santificando il proprio lavoro come sarebbe bello che si facesse tutti i giorni. E' ovvio che alla maggior parte di noi piacerebbe passare la domenica in famiglia santificando la Festa con la partecipazione attiva alla Santa Messa, ma bisogna anche essere realisti; ovviamente non vorrei che si arrivasse a vedere esercizi commerciali aperti 24h, ma da qui a montare una protesta anche con la benedizione ecclesiale, mi sembra troppo. Sarebbe interessante conoscere il parere anche di altri lettori di FC, spero tanto che intervengano (pro o contro questa iniziativa, non è importante, sarebbe utile conoscere altri punti di vista). Grazie dell'ospitalità
Postato da martinporres il 08/11/2012 17:57
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