04/07/2011
Paolo Portoghesi con il modello della sua chiesa
Ha progettato la Grande Moschea di Roma l’architetto Paolo Portoghesi e ora ha deciso di donare una chiesa al Papa per i suoi 60 anni sacerdozio. C’è anche il suo modellino in legno nella mostra dei sessanta artisti per i sessantanni di messa di Joseph Ratzinger. Quando Benedetto XVI si è avvicinato per osservarla è rimasto stupito. Racconta Portoghesi a famigliacristiana.it : “Mi ha detto magnifica, ma dov’è? Ancora non c’è, ho risposto io, ma è il mio dono a lei. E lui, di rimando, ha detto molto interessante”. Spiega l’architetto: “E’ una chiesa che voglio intitolare a Benedetto. A Roma non c’è alcuna chiesa dedicata al santo di Norcia”.
L’idea gli è venuta leggendo il primo volume dell’Opera Omnia di Ratzinger, che contiene molti scritti del pontefice sulla liturgia: “La modernità ha chiesto alla Chiesa la rinuncia all’abside, al transetto, alla cupola e anche al campanile. Insomma ha chiesto la rinuncia di molti elementi della tradizione. Io credo invece che gli elementi architettonici della Tradizione possano rimanere intatti. Si tratta di stabile come riviverli”. Il ragionamento è lo stesso che Benedetto XVI applica alla liturgia. E di questo Paolo Portoghesi è stato affascinato. Ha disegnato il progetto in tre mesi e ha fatto realizzare il modello e poi lo ha donato al Papa. Spera che qualcuno adesso costruisca la chiesa, che lui vorrebbe alle porte di Roma affacciata sull’Agro Romano. Spiega Portoghesi: “La struttura è caratterizzata dalla luce che entra dall’alto, lice naturale, luce del cielo. Invece nelle chiese moderne la luce è quasi sempre artificiale e si ha il senso che siano una sorta di sale da esposizione”.
Alberto Bobbio