Fumata bianca: "Habemus Papam"

I 115 cardinali elettori al quinto scrutinio hanno eletto il 266.mo successore di Pietro. Attesa per conoscere chi è. E il nome che vorrà scegliere.

Conclave breve. Ecco i precedenti

13/03/2013
Foto Reuters.
Foto Reuters.

La fumata bianca è arrivata alle 19,06. Al quinto scrutinio è stato eletto il nuovo Pontefice, il 266esimo successore di Pietro alla guida della Chiesa. Un Conclave durato un giorno.

L’elezione lampo di Pio XII – Nel 1939 a Eugenio Pacelli bastarono tre votazioni per essere eletto Papa col nome di Pio XII. Si trattò del Conclave più rapido del XX secolo ed anche quello dall’esito più scontato: un aneddoto vuole che, durante la processione che porta i cardinali dalla Sala clementina del Palazzo apostolico alla Cappella Sistina, il cardinale Eugenio Pacelli sia inciampato, cadendo a terra. Aiutandolo ad alzarsi, il prelato che gli stava al fianco scherzando avrebbe allora detto:  «Ecco il Vicario di Cristo in terra!».

Testa a testa nel 1958 – Molto più incerta nell’ottobre del 1958 fu l'elezione del suo successore, Giovanni XXIII. Furono necessari, infatti, 14 scrutini con i due candidati principali, Angelo Roncalli, patriarca di Venezia, e Gregorio Pietro Aghagianian, patriarca di Cilicia degli Armeni, a sfidarsi fino all’ultimo. Sarà lo stesso Roncalli, ormai divenuto Papa, il 1° febbraio 1959, in un discorso al Collegio armeno di Roma a confermare il testa a testa nella Sistina: «Sapete che il vostro cardinale ed io eravamo come appaiati nel Conclave dello scorso ottobre? I nostri nomi si avvicendavano or su, or giù, come i ceci nell’acqua bollente».

Sei scrutini per Paolo VI – Nel 1963 bastarono sei scrutini al cardinale di Milano Giovanni Battista Montini per diventare Papa con il nome di Paolo VI. La sera del 19 giugno gli 80 cardinali elettori entrarono nel Conclave più numeroso fino ad allora mai convocato. Rimasero dentro tre giorni. Per essere eletti erano necessari 54 voti. Sin dall’inizio la candidatura di Montini, largamente pronosticata alla vigilia e di fatto senza un reale contendente, trovò però una forte opposizione da parte dei cardinali Alfredo Ottaviani, curiale, e Giuseppe Siri, arcivescovo di Genova. I due blocchi si affrontarono a lungo, poi la mattina del 21 giugno con 57 voti arrivò la fumata bianca.

Conclave breve per Luciani – Preceduto da 14 Congregazioni generali, le riunioni preparatorie dei cardinali prima di entrare nella Sistina, e caratterizzato dal caldo torrido dell’estate romana, il primo conclave del 1978 fu abbastanza fulmineo. Dopo quattro scrutini venne scelto il cardinale Albino Luciani, patriarca di Venezia, che assunse il nome di Giovanni Paolo I, in omaggio ai suoi due immediati predecessori. Questo  fu il primo conclave al quale non poterono partecipare i cardinali ultraottantenni in applicazione della nuova regola voluta da Paolo VI.

L’outsider Wojtyla
– Dopo soli 33 giorni di pontificato, Papa Luciani, il “Papa del sorriso”, muore improvvisamente. Il Collegio cardinalizio torna di nuovo a Roma per eleggerne il successore. Alle 18.18 del 16 ottobre arriva la fumata bianca dalla Sistina. Il cardinale protodiacono Pericle Felici pronuncia in latino, come da tradizione, la formula dell’elezione. Quando arrivò al nome del neoeletto alcuni tra la folla pensarono si trattasse di un Papa africano. Era invece il cardinale di Cracovia, Karol Wojtyla, che scelse il nome di Giovanni Paolo II. Secondo alcune ricostruzioni, Wojtyła sconfisse il cardinale Siri e il progressista Giovanni Benelli all'ottavo scrutinio del secondo giorno di conclave con 99 voti su 111.  Giovanni Paolo II apparve al balcone alle 19.15, e, rompendo la tradizione che voleva il papa in silenzio, fece un breve discorso prima della benedizione Urbi et Orbi in cui pronunciò il famoso «Se sbaglio, mi corrigerete…». Fu un conclave di svolta per la Chiesa. Giovanni Paolo II, infatti, è stato il primo papa non italiano dai tempi dell'olandese Adriano VI, che regnò dal 1522 al 1523.

Meno di 24 ore per Benedetto XVI – Nell’aprile 2005 Joseph Ratzinger fu eletto Papa in meno di 24 ore e dopo soli quattro scrutini. Nel pomeriggio del 18 aprile il collegio entrò nella Sistina, al tramonto del giorno successico arrivò la fumata bianca. I cardinali elettori erano 115, come oggi, con la soglia dei due terzi a 77 voti. Già alla vigilia Ratzinger apparve il candidato forte. Secondo indiscrezioni, dopo la prima votazione all’ex prefetto del Sant’Uffizio andarono 47 voti, 10 all’argentino Jorge Mario Bergoglio, arcivescovo di Buenos Aires e considerato esponente di punta dell’ala progressista vicina al cardinale Martini. Nel terzo scrutinio la polarizzazione tra i due aumentò. Ratzinger ebbe 72 voti, Bergoglio 40.  Alla quarta votazione con 84 voti Benedetto XVI fu eletto Papa. 

 Antonio Sanfrancesco

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