13/03/2013
Il sito del giornale arabo "Al Arabiya" annuncia le dimissioni di Benedetto XVI (foto Ansa).
«Papa lascia Pontificato dal 28/2». Sono le 11.46 di lunedì 11
febbraio quando queste parole, diffuse dalla vaticanista dell’Ansa
Giovanna Chirri, fanno il giro del mondo. Dalla Sala Stampa
vaticana, durante il Concistoro dedicato alla canonizzazione dei martiri
di Otranto, Benedetto XVI dà in latino l'annuncio della decisione di
lasciare il Pontificato dal 28 febbraio: «Dopo aver ripetutamente
esaminato la mia coscienza davanti a Dio, sono pervenuto alla certezza
che le mie forze, per l’età avanzata, non sono più adatte per esercitare
in modo adeguato il ministero petrino». Ecco, giorno dopo giorno, gli avvenimenti più importanti che si sono susseguiti da quella storica giornata.
Martedì 12 febbraio. Il Papa conferma tutti gli impegni fino al
28 febbraio: il 13 celebra le Ceneri; l' ultima udienza generale è
prevista per il 27 in piazza S.Pietro. Non sara' invece pubblicata
l'Enciclica sulla fede. Quando Benedetto XVI lascerà, sarà distrutto
l'anello del Pescatore, simbolo del suo essere successore di Pietro,
come accade quando il pontefice muore.
Mercoledì 13 febbraio. Benedetto XVI svolge la penultima udienza
generale. E’ l’occasione per ribadire i motivi che lo hanno portato a
dimettersi: «In piena libertà per il bene della Chiesa, dopo aver
pregato a lungo ed aver esaminato davanti a Dio la mia coscienza, ben
consapevole della gravità di tale atto, ma altrettanto consapevole di
non essere più in grado di svolgere il ministero petrino con quella
forza che esso richiede». Nel pomeriggio il Santo Padre, recita l’ultima
messa alla Basilica di San Pietro, per celebrare il mercoledì delle
Ceneri, giorno che precede l’inizio della Quaresima.
Giovedì 14 febbraio. Benedetto XVI incontra in mattinata i preti
della diocesi di Roma riuniti nell'Aula Paolo VI in Vaticano, come
avviene ogni anno nel primo giovedì di Quaresima. In un discorso durato
circa un’ora, si rivolge a loro con queste parole: «Sono grato della
vostra preghiera. Anche se mi ritiro continuerò a pregare per voi e
continuerò ad esservi vicino. E sono sicuro che voi lo sarete, anche se
per il mondo rimango nascosto».
Sabato 16 febbraio. Padre Federico Lombardi, direttore della sala
stampa della Santa Sede, ha commentato le dimissioni di Papa Benedetto
XVI in una nota editoriale di Radio Vaticana. «Per essere sinceri, è una
decisione che ha stupito più chi non lo conosceva, che chi lo conosceva
bene e lo seguiva con attenzione». Secondo padre Lombardi, infatti, il
Papa avrebbe palesato l’eventualità delle dimissioni qualche mese fa,
nel libro-intervista “Luce del mondo”, in cui era risultato
«assolutamente chiaro che stava svolgendo una missione ricevuta
piuttosto che esercitare un potere posseduto».
Giovedì 21 febbraio. Il 78enne cardinale indonesiano Julius
Riyadi Darmaatmadja, arcivescovo emerito di Jakarta, annuncia che non
sarà presente al Conclave a causa dei suoi problemi di salute fisica.
«Le difficoltà maggiori sono alla vista» ha spiegato, sottolineando che
il problema finirebbe per costituire un «serio ostacolo» ai lavori in
seno al Conclave, dove non è permesso usufruire della presenza di
assistenti durante le giornate dell'elezione.
Sabato 23 febbraio. «Pregherò per l’Italia»: con queste parole
Benedetto XVI si è congedato dal presidente della Repubblica Giorgio
Napolitano, al termine di un’udienza privata di circa venti minuti in
Vaticano. L’incontro era iniziato con uno scambio di battute che
testimonia il grande affetto reciproco tra i due: «Signor Presidente, ha
trovato il tempo di venire a salutarmi», ha esordito il Papa vedendo
Napolitano sulla soglia della porta. «No, ha replicato il capo dello
Stato, è lei che mi ha dato l’opportunità di rivederla». Il presidente
della Repubblica ha raccontato a Benedetto XVI della sua prossima visita
in Germania e gli ha donato un’edizione rara dei “Promessi Sposi”. Il
Papa ha ricambiato regalando al capo dello Stato una stampa.
Benedetto XVI mentre si appresta a salire sull'elicottero per andare a Castel Gandolfo. (foto Ansa).
Lunedì 25 febbraio. Il Papa emana il Motu Proprio che
introduce alcune modifiche nelle procedure che regolano il Conclave.
Viene concessa ai cardinali la facoltà di anticiparne l'inizio se sono
presenti tutti i cardinali, come pure resta la facoltà di prolungare
fino a venti giorni questo lasso di tempo prima di aprire il Conclave. In
mattinata Benedetto XVI ha riceve in udienza i tre cardinali della
commissione d'inchiesta incaricata di fare luce sul caso Vatileaks,
lo spagnolo Julian Herranz, lo slovacco Jozef Tomko e l'italiano
Salvatore De Giorgi. I risultati delle indagini condotte dalla
Commissione sulla vicenda delle fughe di notizie e documenti riservati,
con decine di colloqui con personalità della Curia romana, sono
contenuti in due dossier consegnati al Papa lo scorso luglio e lo scorso
dicembre. I dossier restano riservati, ma, come ha detto padre
Lombardi, «le persone responsabili, compresi i tre cardinali membri del
collegio d'inchiesta, sapranno in che misura possono e devono dare a chi
li richiede», nel corso degli incontri dei cardinali pre-conclave,
«elementi utili per valutare la situazione e scegliere il nuovo Papa».
Mercoledì 27 febbraio. Una folla di oltre 200mila persone
accoglie Benedetto XVI che ha voluto percorrere con la "Papa mobile"
piazza S. Pietro gremita prima dell'udienza di commiato, l'ultima del
suo pontificato. «Non ritorno alla vita privata», spiega papa
Ratzinger, «a una vita di viaggi, incontri, ricevimenti, conferenze. Non
abbandono la croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore
Crocifisso». «Ho voluto bene a tutti, ogni giorno ho portato ciascuno di
voi nella preghiera. Vorrei che il mio saluto e il mio ringraziamento
giunga a tutti. Il cuore del Papa si allarga al mondo intero».
Giovedì 28 febbraio. Alle 11 i cardinali salutano il Papa nella
Sala Clementina. Benedetto XVI si rivolge a loro con queste parole: «La
vostra vicinanza e il vostro consiglio sono stati di grande aiuto nel
mio ministero. Tra di voi c'è anche il futuro Papa a cui prometto la mia
incondizionata riverenza e obbedienza. Il collegio dei cardinali sia
come un'orchestra in cui le diversità possano portare a "una concorde
armonia”». Nel pomeriggio verso le ore 17 si trasferisce in elicottero a
Castel Gandolfo. Nel suo ultimo discorso da Papa, Ratzinger ha detto:
«Non sono più Pontefice Sommo della Chiesa cattolica: fino alle otto di
sera lo sarò ancora, poi non più. Sono semplicemente un pellegrino che
inizia l'ultima tappa del suo pellegrinaggio su questa terra. Ma vorrei
ancora con il mio cuore, con il mio amore, con la mia preghiera, con la
mia riflessione, con tutte le mie forze interiori, lavorare per il bene
comune e il bene della Chiesa e dell'umanità. E mi sento molto
appoggiato dalla vostra simpatia. Andiamo avanti con il Signore per il
bene della Chiesa e del mondo. Grazie, vi impartisco adesso con tutto il
cuore la mia benedizione. Sia benedetto Dio onnipotente, Padre e Figlio
e Spirito Santo. Grazie, buona notte. Grazie a voi tutti». Dalle
20 comincia la sede vacante, il periodo di interregno durante il quale
si svolge il Conclave per eleggere il successore di Benedetto XVI.
Ratzinger, che risiederà a Castel Gandolfo per poi ritirarsi in
preghiera nel convento Mater Ecclesiae in Vaticano, assume il titolo
(inedito nella millenaria storia della Chiesa) di «Papa emerito».
Benedetto XVI lancia il suo ultimo messaggio su Twitter: «Grazie per il
vostro amore e il vostro sostegno. Possiate sperimentare sempre la
gioia di mettere Cristo al centro della vostra vita». In attesa del
nuovo Papa, l'ordinaria amministrazione fa capo al cardinale Camerlengo,
Tarcisio Bertone, mentre per eventuali emergenze decide il Collegio dei
cardinali presieduto dal Decano, Angelo Sodano.
Venerdì 1 marzo. La prima notte da Papa emerito di Benedetto XVI
trascorre tranquilla, come riferisce padre Federico Lombardi, direttore
della sala stampa vaticana. «Ho fatto una bella telefonata con don
Georg, era molto disteso, mi ha detto di aver dormito benissimo sia lui,
sia il Santo Padre». Ratzinger ha portato con sé molti libri e
"registrazioni musicali". Il direttore delle Ville Pontificie, Saverio
Petrillo, ha detto: «Il Papa resterà a Castel Gandolfo forse due o tre
mesi. Ma chi può dirlo? Certo è che qui è a casa sua, nel senso che i
luoghi sono familiari. Si è trovato sempre tanto bene qui con noi e
abbiamo fatto di tutto, e faremo di tutto, per farlo stare ancora bene».
Petrillo ha anche fatto accordare lo Steinway & Sons, il pianoforte
a mezza coda nero spesso suonato da Benedetto XVI nei momenti di relax
trascorsi a Castel Gandolfo. Intanto vengono apposti i sigilli
all'appartamento papale nel Palazzo del Laterano dopo l'avvio della Sede
Vacante. L'operazione è stata eseguita dal vice Camerlengo, Pier Luigi
Celata.
Sabato 2 marzo . Il cardinale scozzese Keith O'Brien annuncia di
non partecipare al Conclave. «Non voglio che l’attenzione dei media a
Roma sia concentrata su di me, ma piuttosto su papa Benedetto XVI e il
suo successore», ha spiegato il porporato in un comunicato diffuso dalla
Conferenza Episcopale Scozzese. «Guardando indietro ai miei anni di
ministero per qualsiasi bene che ho potuto fare, ringrazio Dio. Per
eventuali errori, mi scuso con tutti coloro che ho offeso», ha aggiunto
il cardinale O'Brien in un messaggio di congedo. Negli ultimi giorni, il
cardinale è stato bersaglio dell'accusa, da lui negata, di
“comportamento inappropriato” risalente a trent'anni fa nei confronti
tre sacerdoti e di un quarto che ha abbandonato il sacerdozio quando
O'Brien è stato creato cardinale nel 2003. I fatti risalgono a quando
era direttore spirituale del St.Andrews College e in seguito rettore del
St. Mary's College.
La cappella Sistina pronta per il conclave che designerà il successore di Benedetto XVI.. (Foto Ansa).
Domenica 3 marzo. Iniziano le congregazioni generali dei
cardinali in Vaticano, primo passo verso il Conclave. La prima
convocazione è stata aperta alle 9.30 dal cardinale decano Angelo Sodano
nell'aula Paolo VI. Al primo incontro sono stati presenti 142 cardinali
su 207, di cui 103 gli elettori. Le congregazioni generali, ha
comunicato il Vaticano, «continueranno fino a quando non si raggiunga il
numero completo dei cardinali elettori e il collegio cardinalizio
decida poi la data dell'ingresso in conclave dei cardinali elettori».
Parecchi porporati hanno chiesto di avere a disposizione biografie e
foto degli altri cardinali perché tanti non si conoscono.
Martedì 5 marzo. Dalle 13.00 la Cappella Sistina è stata chiusa
fino a data da destinarsi, per volere del cardinale camerlengo Tarcisio
Bertone, in modo da consentire tutti i lavori necessari per preparare il
Conclave, dagli arredi alla predisposizione della stufa collegata al
comignolo da cui usciranno le fumate.
Giovedì 7 marzo. Cardinali nuovamente riuniti in Vaticano per le
Congregazioni generali. Giornata segnata delle parole di suor Mary Ann
Walsh, responsabile della comunicazione per la Conferenza episcopale
statunitense, che così ha spiegato la sospensione dei quotidiani
briefing dei cardinali con la stampa: «Preoccupazione è stata espressa
dalla Congregazione generale riguardo la fuga di notizie di procedure
riservate pubblicate sui giornali italiani. Per precauzione i cardinali
americani hanno deciso di non rilasciare interviste». «È del tutto
naturale», ha commentato padre Federico Lombardi, «che il collegio dei
cardinali si dia una linea di riservatezza crescente man mano che ci si
avvicina al Conclave. Il Conclave non è un convegno o un sinodo, ma un
cammino che il collegio fa e che va tutelato».
Venerdì 8 marzo. Al termine dell'ottava Congregazione generale
del Collegio dei cardinali, è arrivato il comunicato della sala stampa
della Santa sede tanto atteso: il Conclave per l'elezione del Papa inizierà martedì 12 marzo 2013.
Al mattino nella Basilica di San Pietro sarà celebrata la Messa «pro
eligendo Pontifice». Nel pomeriggio l'ingresso dei cardinali in
Conclave. Negli oltre cento discorsi pronunciati nelle Congregazioni
pre-Conclave, sono stati affrontati i problemi legati alla bioetica,
alla giustizia nel mondo, al dialogo interreligioso, alla collegialità,
all’importanza di un annuncio positivo della fede.
Sabato 9 marzo. Durante la nona congregazione generale, svoltasi
in mattinata, è stato stabilito che i cardinali prenderanno possesso
delle stanze loro assegnate per estrazione nella residenza Domus Sanctae
Marthae, in Vaticano, a partire dalle 7 di martedì 12. Alle 10 dovranno
poi trovarsi nella basilica di San Pietro per la celebrazione della
Messa.
La fumata nera uscita dalla Cappella Sistina il 12 marzo, primo giorno di Conclave. (foto Ansa
Lunedì 11 marzo. Vigilia del Conclave. Sull'unica votazione
prevista alle 19 di domani, padre Lombardi nota che «difficilmente ha
esito positivo. Nel 2005 la fumata arrivò tardi, alle 20,04, ed era
nera. Come tutti ricordiamo». Sono circa 90 le persone che collaborano
ai lavori del Conclave, compresi gli infermieri e gli autisti che
accompagnano i cardinali in Vaticano. Tutti oggi prestano il giuramento
di riservatezza. Sarà il cardinale americano James Harvey, ex prefetto
della Casa Pontificia, il porporato che chiuderà la porta della Cappella
Sistina al momento della votazione, quando gli elettori dovranno
rimanere soli.
Martedì 12 marzo. Come previsto, la prima fumata uscita dal
Conclave alle 19.41 è nera. In mattinata, il cardinale decano Angelo
Sodano ha celebrato la messa "Pro eligendo" nella basilica di San
Pietro, a cui hanno preso parte 180 porporati. Nel pomeriggio, i 115
cardinali elettori hanno giurato sul Vangelo di attenersi alle regole
per la scelta del nuovo Papa. Nonostante la pioggia, oltre 30 mila
persone hanno atteso la fumata.
Eugenio Arcidiacono