13/03/2013
Achille Ratti appena eletto papa Pio XI.
Dopo l'occupazione di Roma da parte dell'Esercito italiano il 20 settembre 1870, Pio IX si ritirò dichiarandosi "prigioniero" nei Palazzi apostolici vaticani. I suoi successori, Leone XIII, Pio X e Benedetto XV mantennero lo stesso atteggiamento e dopo la loro elezione decisero di affacciarsi solo all'interno della Basilica di San Pietro e non dal balcone della Loggia centrale. Il primo Papa a interrompere questa tradizione e ad affacciarsi invece sulla Piazza e non in basilica per benedire la folla di fedeli fu Achille Ratti, eletto papa Pio XI il 6 febbraio 1922. Il suo fu un gesto quasi clamoroso all’epoca e che lasciava intravvedere la sua volontà di chiudere la Questione romana con una riconciliazione con lo Stato italiano che sarebbe poi stata siglata l'11 febbraio 1929 con la firma dei Patti Lateranensi.
La tradizione di affacciarsi alla Loggia esterna della Basilica vaticana per impartire la prima benedizione Urbi et Orbi alla folla assiepata in Piazza San Pietro è stata mantenuta da tutti i successori di Papa Ratti: Pio XII (1939), Giovanni XXIII (1958), Paolo VI (1963) Giovanni Paolo I (1978) , Giovanni Paolo II (1978) e Benedetto XVI (2005).
Fu Karol Wojtyla a infrangere il protocollo tradizionale, non limitandosi alla benedizione, ma pronunciando un breve indirizzo di saluto rimasto celebre. Era lunedì 16 ottobre 1978 quando Giovanni Paolo II si rivolse così alla folla: «Carissimi fratelli e sorelle, siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo papa Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli eminentissimi cardinali hanno chiamato un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un Paese lontano, lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho fatto nello spirito dell’ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima. Non so se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi sbaglio mi corrigerete».
Martedì 19 aprile 2005 è stato quindi Benedetto XVI a pronunciare un breve discorso prima di impartire la benedizione solenne: «Cari fratelli e sorelle, dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie».
Maurizio De Paoli
Karol Wojtyla appena eletto papa Giovanni Paolo II.
Fu Karol Wojtyla a infrangere il protocollo tradizionale, non
limitandosi alla benedizione, ma pronunciando un breve indirizzo di
saluto rimasto celebre. Era lunedì 16 ottobre 1978 quando Giovanni
Paolo II si rivolse così alla folla: «Carissimi fratelli e sorelle,
siamo ancora tutti addolorati dopo la morte del nostro amatissimo papa
Giovanni Paolo I. Ed ecco che gli eminentissimi cardinali hanno chiamato
un nuovo vescovo di Roma. Lo hanno chiamato da un Paese lontano,
lontano, ma sempre così vicino per la comunione nella fede e nella
tradizione cristiana. Ho avuto paura nel ricevere questa nomina, ma l’ho
fatto nello spirito dell’ubbidienza verso Nostro Signore Gesù Cristo e
nella fiducia totale verso la sua Madre, la Madonna Santissima. Non so
se posso bene spiegarmi nella vostra... nostra lingua italiana. Se mi
sbaglio mi corrigerete».
Martedì 19 aprile 2005 è stato quindi Benedetto XVI a pronunciare un breve discorso prima di impartire la benedizione solenne:
«Cari fratelli e sorelle, dopo il grande papa Giovanni Paolo II, i
signori cardinali hanno eletto me, un semplice e umile lavoratore nella
vigna del Signore. Mi consola il fatto che il Signore sa lavorare ed
agire anche con strumenti insufficienti e soprattutto mi affido alle
vostre preghiere. Nella gioia del Signore risorto, fiduciosi nel suo
aiuto permanente, andiamo avanti. Il Signore ci aiuterà e Maria sua
Santissima Madre starà dalla nostra parte. Grazie».
Maurizio De Paoli