17/02/2013
Domenica 17 febbraio 2013, ore 13.21: la folla è in piazza già dalle prime ore dell’alba. Quasi centomila persone a San Pietro per ascoltare il primo angelus del dopo dimissioni, il penultimo di tutto il Pontificato. Nel pomeriggio il Papa si ritirerà in preghiera con tutta la curia romana per gli esercizi spirituali di Quaresima. Già previsti, come ogni anno, quest’anno le meditazioni predicate dal cardinale Gianfranco Ravasi avranno un tono senz’altro diverso.
Ma in piazza si pensa soprattutto al presente, al Papa che sta per affacciarsi, al Papa che si è affacciato, a quello che succederà adesso. C’è emozione. Dall’Italia di sono mosse, oltre alla diocesi di Roma, quelle di Verona, Brescia, un gruppo folto di Seregno che il Papa saluta dalla finestra. E poi tanti striscioni di affetto, cartelloni “Forza Papa”, invocazioni a Maria per sostenere la Chiesa in questo difficile passaggio. Moltissimi giovani, tante famiglie con passeggini, suore e preti che non hanno voluto far mancare la propria vicinanza.
Il Papa si commuove e ringrazia. “Grazie a tutti”, “grazie per la vostra presenza”, “grazie per la preghiera”. Benedetto XVI aggiunge a braccio le sue emozioni “sono particolarmente grato per il vostro affetto”. Non ci sono altre parole. Quasi timido, continua ad alzare le mani, mentre la folla non smette di acclamarlo. Un bagno di folla e di calore che continua a non muoversi da San Pietro anche dopo che il Papa si è ritirato dalla finestra. In tanti entrano nella basilica, molti seguono l’invito alla preghiera e cercano le chiese vicine per continuare a essere spiritualmente vicini a Papa Ratzinger.
Annachiara Valle