16/07/2011
Ripubblichiamo il commento di monsignor Mazzolari, già uscito su Famigliacristiana.it il 29 dicembre 2010, al messaggio di papa Benedetto XVI per la Giornata mondiale della Pace.
«Con il suo messaggio per la Giornata mondiale della pace, Benedetto
XVI conferma in un modo paterno e alleviante la realtà della sofferenza e
la povertà del popolo nilotico del Sud Sudan. Che ha sofferto
incomprensione, se non aperta e cruenta persecuzione, per affermare la
sua diversità etnica e religiosa.
In Sudan la religione di Stato è
l’islam; l’attuazione della legge islamica (sharia) è una continua
minaccia alla pratica e al rispetto delle altre religioni nel nostro
Paese. Allo stesso tempo la parola del Santo Padre è di grande sostegno e
di caloroso incoraggiamento a tutti noi per vivere a fondo la più ricca
e fruttuosa della identità di qualsiasi popolo, anche di quello
sudanese, che è quella religiosa.
Noi sudanesi siamo definiti un popolo
"multireligioso", ma questo non corrisponde a verità perché siamo
marchiati dalla legge islamica. Per questo è positivo l’incoraggiamento
aperto e chiaro del Papa a vivere la propria identità religiosa
praticando con vera fede la propria religione. Nel suo messaggio il Papa
afferma e dimostra che le religioni hanno contribuito allo sviluppo
umano. Fa appello a tutti, soprattutto ai giovani, affinchè vivano i
valori cristiani, soprattutto la riconciliazione e la giustizia, non
solo per porre fine alla guerra ma anche per portare opere di pace
integrale.
Le parole del Santo Padre sono sempre attuali e al contempo
profetiche: per il popolo sudanese sono un calmante e un lievito, ci
danno speranza, fede e una nuova energia. Sono parole illuminanti per i
giovani, per gli anziani, per chi è al governo, per chi è povero e
sofferente, per chi ha una vita serena e per i nostri rifugiati che
aumentano ogni giorni di numero.
Il messaggio del Papa è energia nuova
per purificare ed elevare il nostro mondo in campo morale, spirituale e
culturale. Il richiamo al 25° anniversario dell’incontro di Assisi porta
un nuovo slancio alla prossima Giornata della pace, un nuovo slancio
verso la conquista della pace. Per noi sudanesi, che dopo 25 anni di
guerra non abbiamo ancora pace nei nostri cuori, questo messaggio è un
invito nuovo per la conquista di questa pacificazione nei cuori,
nell’identità e nella serenità che ci auguriamo possa venire presto al
popolo del Sudan».