31/05/2010
Il Papa con il card. Achille Silvestrini
E’ lui adesso l’animatore e il custode di Villa Nazareth: il cardinale Achille Silvestrini. Uomo di punta della diplomazia della Santa Sede, quando era Segretario di Stato il cardinale Agostino Casaroli, Silvestrini spiega così l’intuizione di mons. Tardini: “Voleva dare una mano all’Italia a risorgere dalle rovine della guerra, attraverso la cura dei bambini privi di opportunità”. Giovanni XXIII, di cui Tardini era stato Segretario di Stato, autorizzò l’elezione della “Fondazione di culto e religione” Villa Nazareth, che tutt’ora è praticamente posta sotto la vigilanza della Segreteria di Stato vaticana.
Silvestrini ricorda che il ’68 fu motivo di inquietudine anche da loro. Villa Nazareth sospese la sua attività. Ma fu proprio lui, con il sostegno di Casaroli, a riavviare la comunità non più in un solo luogo, ma in vari appartamenti dove vivevano una cinquantina di studenti, uniti da un ideale. Quando quei giovani si laurearono, ricorda Silvestrini, “vollero provare a fare rivivere Villa Nazareth”. Così nel 1983 la residenza riaprì e furono ammesse anche le studentesse. Nel 1987 il Ministero dell’università del governi italiano riconobbe l’’istituzione come collegio universitario con il contributo dello Stato.
A Villa Nazareth sono nate anche sette vocazioni: cinque sacerdoti e due suore. Sorride Silvestrini: “Villa Nazareth non ne ha tenuta neppure una per sé”. Oggi accanto a Silvestrini, tra gli animatori della Comunità, c’è monsignor Claudio Celli, presidente del Pontificio Consiglio per le comunicazioni sociali. Tra le fonti spirituali a cui attingono gli studenti di Villa Nazareth c’è anche la comunità monastica di Bose di padre Enzo Bianchi.
Alberto Bobbio