08/07/2011
Originario di Martina Franca, 34 anni, Mario Desiati vive a Roma. Nel 2008 è uscito "Il paese delle spose infelici".
È una storia di migrazione il romanzo Ternitti (Mondadori) con cui Mario Desiati ha partecipato allo Strega. Il punto di vista
è quello di Mimì: adolescente
negli anni ’70, vive nella propria famiglia
la tragedia del “ternitti”, l’eternit.
– Da dove ha tratto ispirazione?
«Conosco bene il territorio del Capo
di Leuca e mi colpiva la presenza di molti
ragazzi della mia età orfani, perché avevano
perso il padre per asbestosi, ma anche
per altre malattie contratte quando erano
emigrati. Si dice sempre che emigrare
ammala di nostalgia, ma qui ci si ammalava
per davvero. Poi ho raccolto un po’ di storie
attraverso le carte di un processo, mi hanno
aiutato due avvocati e una chimica.
Da queste storie emergevano l’amore
e la devozione dei parenti, soprattutto delle
donne. E, tra tutte, di Mimì, coraggiosa
e moderna. Una vera donna italiana, il lato
migliore di questo Paese».
– Il suo libro affronta il tema
dell’emigrazione. Che cosa pensa di
quanto è accaduto a Lampedusa?
«Rispondo da scrittore: in maniera un po’
provocatoria potrei dire che la soluzione
migliore sarebbe dare Lampedusa a qualche
Stato europeo più moderno e organizzato
del nostro».
Paolo Perazzolo, Paolo Pegoraro, Roberto Carnero