Pupi Avati (foto Corbis).
* CITAZIONE COMPLETA: "Non vado mai al cinema - lo confesso. Seguo le proiezioni private degli amici che mi invitano, ma solo perché sono amici. Prima al cinema andavo ma ho smesso di farlo appena ho cominciato a fare cinema. I film degli altri non mi hanno mai incuriosito troppo. Ho sempre cercato di non farmi influenzare e di tutelare la mia originalità. Cerco la spontaneità anche in me stesso, una sorta di ingenuità. ”
Pupi Avati, all'anagrafe Giuseppe Avati (Bologna, 3 novembre 1938), è un regista, sceneggiatore, produttore cinematografico e scrittore italiano.
Laureatosi presso la Facoltà di Scienze Politiche di Bologna, inizialmente tenta una carriera nel jazz: dal 1959 al 1962 fa parte della Doctor Dixie Jazz Band come clarinettista, ma rinuncia dopo l'ingresso nella band di Lucio Dalla; successivamente per quattro anni lavora come dirigente della Findus surgelati, quelli che descrive come i quattro anni peggiori della sua vita. Illuminato dalla visione di 8½ di Federico Fellini, tenta la strada del cinema. Nel 1970 ottiene da un misterioso imprenditore i finanziamenti per girare due film:
Balsamus, l'uomo di Satana e
Thomas e gli indemoniati, due horror grotteschi orgogliosamente provinciali.
Per una biografia completa si rimanda a Wikipedia:
http://it.wikipedia.org/wiki/Pupi_Avati
In occasione dell'uscita nelle sale di "Gli amici del bar Margherita", tratto dall'omonimo libro (Garzanti), incontro con Pupi Avati (con Gianni Canova):
Pubblicato il 03 novembre 2012 - Commenti (0)