29
apr
Vittorio Gassman legge "Aspettando i barbari"
APETTANDO I BARBARI
Che aspettiamo, raccolti nella piazza?
Oggi arrivano i barbari.
Perché mai tanta inerzia nel Senato?
E perché i senatori siedono e non fan leggi?
Oggi arrivano i barbari.
Che leggi devon fare i senatori?
Quando verranno le faranno i barbari.
Perché l'imperatore s' è levato
così per tempo e sta, solenne, in trono,
alla porta maggiore, incoronato?
Oggi arrivano i barbari
L'imperatore aspetta di ricevere
il loro capo. E anzi ha già disposto
lofferta d'una pergamena. E là
gli ha scritto molti titoli ed epiteti.
Perché i nostri due consoli e i pretori
sono usciti stamani in toga rossa?
Perché i bracciali con tante ametiste,
gli anelli con gli splendidi smeraldi luccicanti?
Perché brandire le preziose mazze
coi bei caselli tutti doro e argento?
Oggi arrivano i barbari,
e questa roba fa impressione ai barbari.
Perché i valenti oratori non vengono
a snocciolare i loro discorsi, come sempre?
Oggi arrivano i barbari:
sdegnano la retorica e le arringhe.
Perché d'un tratto questo smarrimento
ansioso? (I volti come si son fatti serii)
Perché rapidamente le strade e piazze
si svuotano, e ritornano tutti a casa perplessi?
S' è fatta notte, e i barbari non sono più venuti.
Taluni sono giunti dai confini,
han detto che di barbari non ce ne sono più.
E adesso, senza barbari, cosa sarà di noi?
Era una soluzione, quella gente.
ITACA
Quando ti metterai in viaggio per Itaca
devi augurarti che la strada sia lunga,
fertile in avventure e in esperienze.
I Lestrigoni e i Ciclopi
o la furia di Nettuno non temere,
non sarà questo il genere d’incontri
se il pensiero resta alto e un sentimento
fermo guida il tuo spirito e il tuo corpo.
In Ciclopi e Lestrigoni, no certo
nè nell’irato Nettuno incapperai
se non li porti dentro
se l’anima non te li mette contro.
Devi augurarti che la strada sia lunga.
Che i mattini d’estate siano tanti
quando nei porti – finalmente, e che con gioia
toccherai terra tu per la prima volta:
negli empori fenici indugia e acquista
madreperle coralli ebano e ambre
tutta merce fina, anche profumi
penetranti d’ogni sorta, più profumi
inebrianti che puoi,
va in molte citta egizie
impara una quantita di cose dai dotti.
Sempre devi avere in mente Itaca
raggiugerla sia il pensiero costante.
Soprattutto, non affrettare il viaggio;
fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio
metta piede sull’isola, tu, ricco
dei tesori accumulati per strada,
senza aspettarti ricchezze da Itaca.
Itaca ti ha dato il bel viaggio,
senza di lei mai ti saresti messo
in viaggio: che cos’altro ti aspetti?
E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.
Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso
già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.
Costantino Kavafis (foto Wikipedia)
Per approfondire la vita di Costantino Kavafis, rimandiamo a Wikipedia.
Pubblicato il
29 aprile 2012 - Commenti
(0)
28
apr
L'Ammutinamento del Bounty, avvenuto nel XVIII secolo, è il più famoso ammutinamento nella storia della marina britannica.
Dalla sua storia sono stati tratti diversi film e un racconto di Jules Verne, I ribelli del Bounty.
La famosa scena dell'ammutinamento, tratta dal film con Mel Gibson
una scena di "Mutiny on the Bounty",1935 (foto Corbis)
Per approfondire la storia dell'ammutinamento del Bounty, rimandiamo a Wikipedia.
Pubblicato il
28 aprile 2012 - Commenti
(0)
27
apr
Renato Rascel canta "Arrivederci Roma"
Renato Rascel canta "Il Corazziere"
Renato Rascel con i ballerini (foto Corbis)
Per approfondire la vita di Renato Rascel rimandiamo a Wikipedia
Pubblicato il
27 aprile 2012 - Commenti
(0)
26
apr
Alcuni
quadri di Eugène Delacroix sulle note di Chopin, Nocturne in E-Flat Major,
Op. 9 No.2
Eugène Delacroix (foto Corbis)
Per approfondire la vita di Eugène Delacroix rimandiamo a Wikipedia
Pubblicato il
26 aprile 2012 - Commenti
(0)
15
apr
Il film Sacco e Vanzetti, per intero:
Gli anarchici Sacco e Vanzetti (foto Corbis).
Per approfondire la storia di Sacco e Vanzetti, rimandiamo a Wikipedia.
Pubblicato il
15 aprile 2012 - Commenti
(2)
14
apr
13
apr
12
apr
Scott Turow (foto Corbis).
"Per gli avvocati, il lavoro era fatto solo di parole (...)".
(Scott Turow)
"Il cliente, come la maggior parte dei clienti, diceva di essere innocente. Mancavano trentatré giorni alla sua esecuzione.
Arthur Raven, il suo avvocato, era ben deciso a non preoccuparsi. Dopotutto, rifletté, non era stata una sua decisione. Era stato scelto dalla Corte d'appello federale perché accertasse che, dopo dieci anni di controversie, non restasse alcun valido argomento legale per salvare la vita di Rommy Gandolph. Preoccuparsi non faceva parte del suo incarico.
Nonostante ciò, lui si preoccupava.
"Scusa?" chiese Pamela Towns, la giovane collega seduta in macchina accanto a lui. Ad Arthur era sfuggito un borbottio di angoscia quando si era trovato, ancora una volta, faccia a faccia con se stesso".
"Per gli avvocati, il lavoro era fatto solo di parole: quelle che pronunciavano in tribunale, o scrivevano sui documenti, o leggevano nei rapporti di polizia".
(Scott Turow, Errori reversibili, Mondadori)
Per la biografia completa di Scott Turow si rimanda al sito Wikipedia.
Intervista a Scott Turow:
Colonna sonora di "Presunto innocente":
Pubblicato il
12 aprile 2012 - Commenti
(0)
11
apr
Alberto Testa, scomparso il 19 ottobre 2009 (foto e copertina Ansa).
" A' Pizza...Canzone di grande e continuo successo nata quasi per scommessa. Il M° Bruno Martelli, della casa discografica RI-FI (Bongusto, Mina, Gaber, Zanicchi, Remigi, Zecchino d’oro...) col quale avevo rapporti soprattutto attraverso canzoni per bambini, un giorno mi chiese uno spunto di canzone per il Festival di Napoli. Gli dissi che secondo me non sono le parole napoletane a fare la canzone napoletana, ma lo spirito napoletano, il sentire napoletano perciò io – che napoletano non ero - non potevo essere l’autore adatto. Andando a casa, però, mi venne in mente che nessuno aveva mai fatto una canzone sulla pizza. Pensai che forse per gli autori napoletani sarebbe stato troppo banale dedicare una canzone ad un soggetto tanto casereccio.
Ma io, per esperienza personale, sapevo che la pizza non era affatto un argomento ristretto alla città di Napoli; apparteneva all’Italia intera, all’America, al mondo...e così ci provai. Mi inventai un ritornellino (non proprio originalissimo per essere sincero) e scrissi... “Tu vulive ‘a pizza / ‘a pizza / ‘a pizza c’’a pummarola ‘ncoppa/ c’’a pummarola ‘ncoppa.../ Tu vulive ‘a pizza / ‘a pizza /‘a pizza c’’a pummarola ‘ncoppa.../ ‘a pizza e niente cchiù”. Ero entusiasta ma con le parole avevo finito lì perché in pratica non ne sapevo altre. Misi insieme il tema musicale della strofa e il giorno dopo andai da Bruno Martelli. Gli piacque, mi sistemò un po’ la musica e io telefonai all’amico grande autore Nisa (che ha scritto tutti i testi per Carosone come per esempio “Tu vuo’ fa’ l’americano”, “Torero”...e poi altri come quelli di “Guaglione”, “Non ho l’età”...e così via). Nisa era stato il primo – più di dieci anni prima - ad offrirsi di aiutarmi a entrare nel mondo musicale ed era anche una persona spiritosissima al punto che recitava strepitosamente le parodie dei propri testi; sapevo che si sarebbe divertito all’idea della “pizza”.
Accettò subito di collaborare. Le mie parole e la musica lo convinsero e vennero fuori quei piccoli capolavori che sono le tre strofe: “...volevo offrirti comprandolo anche a rate / ‘nu brillante ‘e quinnece carate” e poi “...Io te purtaje addo’ ce stanno ‘e meglio ristorante / addo’ se mangia mentre ‘o mare canta...” e infine dopo il matrimonio “...All’improvviso tra evviva e battimane / arrivaie ‘na torta ‘e cinche piane!” il tutto inframmezzato dal mio “Ma tu vulive ‘a pizza...”.
Dopo pochi giorni saltò fuori la sorpresa: la RI-FI aveva combinato con gli organizzatori del Festival di Napoli l’assolutamente imprevedibile accoppiata Aurelio Fierro-Giorgio Gaber! La canzone si piazzò al secondo posto e io feci i miei complimenti a Sergio Bruni e Robertino (vincitori con “Bella” di Pugliese-Rendine) dichiarando che mi sentivo onorato del secondo posto e che la mia canzone non avrebbe potuto pretendere di più dato che oltre a due splendidi napoletani come Aurelio Fierro e Nisa, era stata presentata anche da un istriano (Gaber), rifinita da un genovese (Martelli) e ideata da me che ero un milanese nato in Brasile da padre bergamasco". (Alberto Testa)
Per la biografia completa di Alberto Testa si rimanda al sito Wikipedia.
Aurelio Fierro canta "A' pizza" :
Pubblicato il
11 aprile 2012 - Commenti
(0)
10
apr
Joseph Pulitzer (Foto e copertina Corbis).
"Una stampa cinica e mercenaria, prima o poi, creerà un pubblico ignobile".
"Un' opinione pubblica bene informata è la nostra corte suprema. Perché ad essa ci si può sempre appellare contro le pubbliche ingiustizie, la corruzione, l'indifferenza popolare o gli errori del governo; una stampa onesta è lo strumento efficace di un simile appello. (da Sul giornalismo, Bollati Boringhieri, 2009)
" Esprimi il tuo pensiero in modo conciso perché sia letto, in modo chiaro perché sia capito, in modo pittoresco perché sia ricordato e, soprattutto, in modo esatto perché i lettori siano guidati dalla sua luce".
(citato in Selezione dal Reader's Digest, giugno 1974)
Per la biografia completa di Joseph Pulitzer si rimanda alla pagina dedicata su Wikipedia.
Pubblicato il
10 aprile 2012 - Commenti
(0)
09
apr
08
apr
"Una sera me ne stavo a sedere sul letto
della mia stanza d'albergo, a Bunker Hill, nel cuore di Los Angeles. Era un
momento importante della mia vita; dovevo prendere una decisione nei confronti
dell'albergo. O pagavo o me ne andavo: così diceva il biglietto che la padrona
mi aveva infilato sotto la porta. Era un bel problema, degno della massima
attenzione. Lo risolsi spegnendo la luce a andandomene a letto.
Al mattino mi svegliai, decisi che avevo bisogno di un po' di esercizio fisico e cominciai
subito. Feci parecchie flessioni, poi mi lavai i denti. Sentii in bocca il
sapore del sangue, vidi che lo spazzolino era colorato di rosa, mi ricordai cosa
diceva la pubblicità , e decisi di uscire a prendermi un caffé"
John Fante (Denver, 8 aprile 1909 – Woodland Hills, 8 maggio 1983) è stato uno scrittore e sceneggiatore statunitense.
Nato l'8 aprile 1909 a Denver (Colorado) figlio di Nicola Fante, un immigrato italiano originario di Torricella Peligna (in provincia di Chieti), e di Mary Capolungo, statunitense originaria di Chicago (Illinois) e figlia di immigrati lucani. Fante vive un'infanzia turbolenta, nonostante tutto riesce a diplomarsi ed inizia molto presto a fare lavori precari. La condizione di povertà e i suoi continui dissapori con il padre lo portano ad abbandonare la provinciale Boulder, dove vive con la famiglia, per tentare la fortuna a Los Angeles, dove arriva nel 1930.
Qui si iscrive all'università con scarso rendimento, ma grazie a questa esperienza si avvicina seriamente alla scrittura. Nel frattempo vengono pubblicati i suoi primi racconti e i fratelli e la madre si trasferiscono anche loro in California, a Roseville. Scrive con una certa regolarità per le riviste The American Mercury e The Atlantic Monthly anche grazie al supporto di Henry Louis Mencken, di cui è da tempo corrispondente. Sempre all'inizio degli anni trenta inizia la sua collaborazione con Hollywood in veste di sceneggiatore, un lavoro che non ama ma che comunque gli porta discreti guadagni. Ha lavorato anche in Italia come sceneggiatore per Dino De Laurentiis. Si trasferisce in una piccola stanza a Bunker Hill, celebrata con affetto nei suoi romanzi.
Nel 1934 inizia il suo primo romanzo La strada per Los Angeles, il quale sarà concluso nel 1936, ma vedrà la pubblicazione solo nel 1985, seguito nel 1938 da Aspetta primavera, Bandini, che riscuote subito un grande successo, e un anno dopo replica il successo con uno dei suoi romanzi più famosi, Chiedi alla polvere.
Durante la guerra John Fante vive un periodo di crisi narrativa dovuto anche all’impegno come collaboratore per i servizi d’informazione e alla nascita dei suoi quattro figli dalla moglie Joyce Smart, sposata nel 1937. Il suo lavoro successivo è del 1952, anno di pubblicazione di Una vita piena.
Si ammala di diabete e, sfiduciato, pubblica il suo romanzo La confraternita dell'uva nel 1977. L’anno 1978 è l'anno che vede l’incontro tra Fante e Charles Bukowski, che dichiara di considerarlo "il migliore scrittore che abbia mai letto" e "il narratore più maledetto d'America" (Bukowski giunse a dichiarare "Fante era il mio Dio"). Bukowski gli chiede l’autorizzazione di ristampare Chiedi alla polvere, per cui scrive un'appassionata prefazione. Pur di spingere la casa editrice Black Sparrow Books per cui scriveva a ristampare le opere di Fante, da lungo tempo fuori stampa, Bukowski giunge a minacciare l'editore di non consegnare loro il manoscritto del suo nuovo romanzo.
La ripubblicazione delle sue opere fa vivere un periodo di speranza a John Fante che a causa della malattia è diventato cieco ed è stato sottoposto all’amputazione di entrambe le gambe. Il suo ultimo romanzo è Sogni di Bunker Hill, che Fante - ormai cieco - detta alla moglie, pubblicato nel 1982 e conclusione della saga del suo alter ego Arturo Bandini.
John Fante muore in ospedale l'8 maggio del 1983. Ha lasciato numerosi inediti che poco per volta stanno facendo riscoprire un autore di notevole rilievo.
A lungo trascurato in Italia (come altri scrittori di origine italiana negli Stati Uniti e in altri paesi), John Fante è stato oggetto di una riscoperta a partire dalla pubblicazione del romanzo La strada per Los Angeles edito da Leonardo nel 1992.
Nel maggio 2006, esce il film "Chiedi alla polvere", ispirato dal suo omonimo romanzo. Nel cast Colin Farrell, Salma Hayek e Donald Sutherland.
De Gregori parla di John Fante :
Vinicio Capossela legge John Fante:
Pubblicato il
08 aprile 2012 - Commenti
(0)
07
apr
Gabriela Mistral (pseudonimo di Lucila de María del Perpetuo Socorro Godoy Alcayaga; Vicuña, 7 aprile 1889 – New York, 10 gennaio 1957) è stata una poetessa, educatrice e femminista cilena. Fu la prima donna latinoamericana a vincere il Premio Nobel per la letteratura, nel 1945. I temi centrali delle sue opere sono l'amore, l'affetto per la madre, le proprie memorie dolorose, la tristezza e la guarigione.
Ninna nanna
Il mare le sue mille onde
culla divino;
odo i mari innamorati
mentre cullo il mio piccino.
L’errabondo vento, a notte,
culla le spighe;
odo i venti innamorati
mentre cullo il mio piccino.
Iddio Padre i mille mondi
culla senza un brusio.
Sento il gesto suo nell’ombra
mentre cullo il bimbo mio.
Ninna nanna poesia di Gabriela Mistral
LA NEVE
E’ scesa la neve...
a visitare la valle.
E’ scesa la neve...
guardiamola cadere.
Dolce! Giunge senza rumore,
come gli esseri soavi
che temono di far male.
Così scende la luna,
così scendono i sogni...
Guardiamola scendere.
( Gabriela Mistral )
EDUCARE
Educare è equipaggiare il motore di una barca...
Serve prendere le misure, pesare, equilibrare...
e mettere tutto in funzione.
Ma per questo si deve avere nell'animo un po' del marinaio... un po'
del pirata... un po' del poeta... e un chilo e mezzo di pazienza
concentrata.
Ma è consolante sognare, mentre si lavora, che quella barca, quel
bambino, prenderà il largo, se ne andrà lontano.
Sognare che quel bastimento porterà il nostro carico di parole verso
porti distanti, verso isole lontane.
Sognare che quando si sarà messa a dormire la nostra barca, nuove
barche porteranno inalberata la nostra bandiera.
Gabriela Mistral sull'educare
Pubblicato il
07 aprile 2012 - Commenti
(0)