Prova costume: sì e no della dieta

Dimagrire a tempo di record: una prospettiva allettante alla soglia delle vacanze. Ma convengono i programmi-lampo, quali sono i pedaggi da pagare?

Via in fretta i chili di troppo: pro e contro

15/06/2013
la dottoressa Pia Bonanni, dietologa.
la dottoressa Pia Bonanni, dietologa.

Disposti a tutto pur di riappacificarsi in fretta con la bilancia, dopo mesi di indulgenza a tavola. Puntualmente ogni anno, soprattutto alla vigilia delle ferie estive, scatta per molti la corsa contro il tempo per smaltire i chili di troppo e recuperare una silhouette accettabile.
Da giornali, radio, tv, internet rimbalzano pubblicità di diete che promettono di agire con rapidità ed efficacia: una prospettiva seducente, cui non è facile resistere. Ma affidarsi a una strategia alimentare aggressiva per vincere, se è proprio necessario combatterla, la battaglia del peso è sempre conveniente e, soprattutto, ci sono da mettere in preventivo dei pedaggi da pagare, non solo economici?
A fare chiarezza ci pensa la dietologa Pia Bonanni che si divide, per la sua attività professionale, tra Roma e Milano.

E' arrivato il momento della temuta prova costume. In questa pagine i consigli della dietologa.
E' arrivato il momento della temuta prova costume. In questa pagine i consigli della dietologa.

- Perché c’è un’attrazione fatale verso le diete da parte di chi decide di dover dimagrire?
«Perché funzionano. Le diete che ora vanno di moda, in prevalenza sbilanciate per eccesso di proteine, fanno effettivamente perdere peso con rapidità. E se si sta bene, ci sono da eliminare solo pochi chili e si seguono al massimo per una trentina di giorni, non comportano pericoli».

- Altrimenti?
«Possono rivelarsi assai insidiose a causa del sovraccarico di lavoro cui vengono sottoposti fegato e reni per smaltire il surplus proteico, con tutte le conseguenze del caso per la salute. Inoltre, quando si dimagrisce parecchio in breve tempo, non se ne va soltanto tessuto adiposo, ma si perdono anche liquidi e massa muscolare, che consuma energia pure in stato di riposo. Uno spiacevole corollario è che ne risente anche l’aspetto esteriore: il corpo si svuota, è come se avvizzisse. Per ritonificarlo, ricostituendo la muscolatura, bisognerebbe praticare attività fisica con assiduità, un’abitudine che non è tanto nelle corde degli italiani, se uno su due risulta sedentario o quasi. In breve, quando la dieta finisce, si recupera soltanto grasso giacché attraverso il cibo si incamerano calorie in esubero rispetto al fabbisogno. Si riprende peso e per rimediare si confida in una dieta ancor più severa, innescando una spirale perversa che può portare a un’autentica dipendenza, cui hanno già dato un nome: dieting. Concludendo, dimagrire velocemente rischia di trasformarsi in un successo effimero, pagato a caro prezzo non solamente in termini di soldi».

- Come comportarsi per conseguire risultati non effimeri e, alla lunga, potenzialmente insidiosi?
«Innanzitutto bisogna considerare due fattori: quanti sono i chili di troppo e dove sono localizzati. Ritrovarsi addosso dai 2 ai 4 chili in più, con la ciccia concentrata soprattutto sui glutei e sulle gambe, meno attorno al girovita, non deve essere motivo di allarme rosso. Ci si è allargati più o meno di una taglia e rientrare nella norma non è difficile. In un mese, un mese e mezzo si può fare, senza imbarcarsi in una dieta aggressiva. Basta alleggerire l’alimentazione quotidiana, limitando la dose di calorie, e affiancarle un’adeguata attività motoria. Un altro conto, invece, è accusare uno sforamento superiore ai 5 chili, con il grasso accumulato attorno al girovita, quello che gli studi scientifici additano come il più temibile. In tal caso, niente rimedi fai-da-te. E’ opportuno consultare un medico specialista in dietologia per valutare se occorre davvero un regime alimentare controllato e, in caso affermativo, per studiarne uno su misura, capace di garantire risultati duraturi».

- Che fare dunque, se ci si scopre appesantiti?
«Conviene, prima di tutto, misurare il girovita. Se il responso è tra 60 e 80 centimetri per le donne e tra 69 e 94 centimetri per gli uomini, si può stare tranquilli. Oltre, è meglio rivolgersi per un consiglio per lo meno al medico di famiglia, se non a un dietologo: sovrappeso e obesità possono essere in agguato, qualora non si intervenga nel giusto modo».

- Conviene saltare i pasti?
«No, si rischia di provocare un forte squilibrio organico, in grado tra l’altro di generare un balzo all’insù del colesterolo cattivo. E' anzi auspicabile attenersi, per quanto possibile, alla regola dei cinque pasti al giorno raccomandata dai dietologi: colazione, spuntino di metà mattina, pranzo, merenda di metà pomeriggio, cena. Si garantisce meglio il fabbisogno quotidiano di nutrienti e di energia e in più, mantenendo costantemente attivo il metabolismo, si riesce a dimagrire con maggiore facilità. Sì, invece, a un’intera giornata di alimentazione vegetariana alla settimana: frutta e verdura per idratare, depurare, rinfrescare, rigenerare l’organismo».

- Possono avere una qualche utilità i sostitutivi dei pasti?

«Sì, se si tiene presente che, come dice il nome, sono sostitutivi e non aggiuntivi, e se ne fa un uso accorto dopo avere accertato che siano di qualità. Sono pratici soprattutto per chi sta fuori casa per lavoro o per chi non ha sempre tempo di cucinare, ma non vi si deve ricorrere con frequenza, né possono sostituire pranzo e cena nello stesso giorno. Un ricorso moderato non crea problemi agli adulti sani, mentre non sono consigliabili agli adolescenti, durante la gravidanza e l’allattamento, alle persone con disturbi alimentari e a quelle che svolgono un’intensa attività sportiva».

Maurizio Bianchi

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