08/04/2012
Duomo di San Rufino, Assisi.
Si parte con entusiasmo dal Duomo di San Rufino e la prima sorpresa è costituita dalla porta della casa da cui sarebbe fuggita Chiara. Non è la porta principale, ma quella secondaria, che veniva usata nel Medioevo solo per far uscire i morti e si trovava ad un'altezza rialzata rispetto al piano stradale. Si prova un brivido al pensiero e poi attraversando la città deserta nella luce tenera dell'alba ci caliamo immediatamente nell'atmosfera di quel pellegrinaggio spirituale.
Usciamo da Assisi per Porta Mojano, una di quelle della seconda cerchia muraria, passando accanto a Santa Chiara. La città è vuota, il caos dei pullman turistici arriverà più tardi. Superiamo il convento delle suore brigidine e scendiamo per una strada di campagna in mezzo agli ulivi rapiti dalla bellezza di quanto vediamo.
Portella di S. Crispino, Assisi.
A sinistra una casa medioevale è costruita, come innestata, sopra una tomba romana ben riconoscibile. A destra invece vediamo una casetta bassa, con un pergolato di glicini e due finestrelle dalle imposte verdi. C'è una corte, un annesso, un altra casetta, un ciliegio in fiore...un insieme armonico e semplice. Una volta erano le scuole elementari, diverse generazioni fa. Anche con poco c'era un gusto del bello nel costruire che oggi si è perso.
Proprio lì vicino ecco San Masseo. La Comunità di Bose (guidata da Enzo Bianchi) si è insediata da poco in questa chiesa e non poteva scegliere posto migliore. Sorta su fondamenta romane e bizantine, frequentata secondo la tradizione da San Francesco, conosce così una nuova primavera.
Non è lunga la strada per arrivare alla Basilica di Santa Maria degli Angeli, dove ci aspetta un frate sorridente. La Porziuncola è fondamentale nel Cammino di Chiara perché qui la Santa venne accolta dai frati riuniti in preghiera con le lampade e “rinunciando ai capelli per mano dei frati, abbandonò le sue bellezze”.
Gabriele Salari