08/04/2012
Dalla Basilica usciamo e ci dirigiamo fuori Assisi per seguire il Percorso Verde che si sviluppa accanto al torrente Tescio e ci porta fino a Bastia Umbra, per l'esattezza al cimitero, dove si trova la chiesa di San Paolo delle Abbadesse (XI Secolo), quanto rimane dell'antico monastero in cui Santa Chiara venne condotta all'inizio della sua consacrazione.
Suor Noemi, una giovane suora benedettina veneziana, ci accoglie in questa chiesa molto semplice, ad un'unica navata con copertura a capanna. In un angolo dell'abside si trova la colonna a cui Chiara si aggrappò per non essere portata via dai suoi familiari.
La famiglia si opponeva non tanto alla scelta monastica, quanto al fatto di entrare in convento come serva, in una condizione umiliante. “Vivere in povertà ha significato per Chiara non possedere nulla; per lei vendere la dota e distribuire il ricavato ai poveri significa attuare una forma di giustizia, consapevole che Dio ha creato i beni della terra per tutti gli uomini” scrive Monica Cardarelli in “I passi e il silenzio”.
Le suore benedettine di Bastia Umbra tengono molto a questa chiesa e alcune di loro l'hanno scelta per la loro consacrazione. Da poco vendono, per il sostentamento, dell'olio extravergine d'oliva, andando a raccogliere le olive negli uliveti abbandonati di cui i proprietari non si occupano più.
Il cimitero è aperto tutti i giorni dall'alba al tramonto e così anche la chiesa, che è quindi facilmente visitabile e può essere anche una meta esclusiva per chi non ha la possibilità di percorrere l'intero Cammino.
Gabriele Salari