8 marzo: lavoro e qualità della vita

Le violenze contro le donne e i salari più bassi sono spie di una disuguaglianza non colmata, neppure in Europa.

Donne, infortuni e disabilità

08/03/2012
(Thinkstock)
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In occasione della Festa della Donna, l'Associazione Nazionale tra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro ha presentato il 2° Rapporto ANMIL intitolato "Donne, lavoro e disabilità: tra sicurezza e qualità della vita". La ricerca, ideata dal Gruppo Donne ANMIL per le Politiche Femminili, affronta la questione "donne - lavoro - infortuni" dal punto di vista statistico e normativo.

La notizia in parte consolante è che nell'ultimo decennio, a fronte di una costante crescita di donne occupate, gli infortuni sul lavoro femminili hanno registrato una sostanziale stabilità (da circa 244.000 infortuni nel 2001 a 245.000 nel 2010), mentre molto più positivo è stato il trend delle morti sul lavoro, in netta flessione: meno 38 per cento , passando dai 127 casi del 2001 ai 78 casi del 2010, (ultimo anno disponibile nelle statistiche INAIL).

Dal Rapporto emerge inoltre che, rispetto ai livelli di occupazione, l'inserimento dei disabili è ancora molto basso ed in particolare si registra un netto svantaggio per le donne che hanno un tasso di occupazione pari appena all'11 per cento rispetto a quello degli uomini che è pari al 29 per cento. Per quanto riguarda gli incidenti, quelli femminili avvenuti in occasione di lavoro rappresentano appena il 29,2 per cento del totale, mentre sono la maggioranza per quelli avvenuti "in itinere", vale a dire nel percorso casa-lavoro e viceversa: sui circa 89.000 infortuni in itinere del 2010, 45.000 riguardano le donne e 44.000 gli uomini.

(Thinkstock)
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Quindi per la donna che lavora il pericolo più reale e diffuso è rappresentato proprio dal percorso di andata o ritorno dal lavoro: un percorso che spesso costituisce il momento della giornata in cui si concentrano tutte le difficoltà di conciliazione tempo di lavoro-cura familiare (svegliare i figli, accudirli, portarli a scuola, svolgere altre incombenze prima di correre per andare al lavoro o per tornare a casa ecc.), con inevitabili riflessi sul piano della lucidità e concentrazione e quindi della sicurezza.

Di fronte a questi dati l'ANMIL sollecita una proposta di legge che favorisca l'inserimento delle donne nel mondo del lavoro e annulli gli svantaggi come quello legato alla doppia discriminazione rispetto all'inserimento lavorativo (donna-disabile). L'ANMIL propone anche una legge di iniziativa popolare per riordinare tutta la materia della tutela degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali. La raccolta delle 50 mila firme si concluderà in ottobre.

                                                                                               Roberto Zichittella

Rosanna Biffi
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