01/12/2011
Del resto, Marco non è
anche fratello a sé stesso
non-nato, in attesa di poter
vivere anche emozioni-squalo,
come la storia di
Caino e Abele insegna, se
li pensiamo come personaggi
interni necessari a
regolare l’amore e l’odio?
Se si riconoscono come
elementi contrastanti con
cui negoziare, con l’aiuto
di un padre e di una madre,
ingaggiati, di certo, a
un duro “lavoro”.
Il bambino è in vigile osservazione
dell’adulto,
con avido desiderio di conoscere
la verità della vita,
nei tempi e con i dosaggi
che la sua esperienza
ha reso digeribili. Vuole
sapere e avere contatto
con le emozioni e i sentimenti
autentici degli adulti,
osservando comportamenti
e toni, con curiosità
esplorativa. Domande
fondamentali diventano
via via più esplicite: «Chi
sono io, chi sono per voi,
chi siete per me? Mi riconoscete?».
Punta emergente di un insieme di interrogativi sul senso del vivere, per i quali non sempre ci sono le “parole per dirlo” in forma diretta.
Il bambino (e l’adolescente), tanto più privato di una mappa per esplorare, fa azioni parlanti, parla con il corpo, anche quando ha acquisito il linguaggio, evento che gradualmente lo renderà capace di dare dei nomi alle sue azioni e al suo “sentire”, con l’aiuto dell’ambiente.
Il bambino deprivato della base narcisistica del riconoscimento del suo bisogno relazionale e degli aggiornamenti della mappa è un bambino in balia di incantesimi che trasportano verso soluzioni magiche, che costruiscono la falsa illusione di poter essere tutto, coprendo la verità di sentirsi poco o niente.
Oppure, si ferma, per richiamare uno sguardo che veda l’autentico valore di cui è portatore, nella sua unicità e interezza. Ogni figlio nato porta il suo totale potenziale contributo creativo alla famiglia. I genitori hanno bisogno di qualcosa da parte di ogni figlio, qualcosa che è una creazione individuale del bambino. Mancando il riconoscimento di ciò, cito Winnicott, «i genitori perderanno coraggio e resteranno con una impalcatura familiare disabitata o falsamente viva, o in contrasto con le naturali forze emotive tendenti alla costruzione e all’integrazione».
Claudia Balottari