14/03/2011
La costruzione di un sistema
integrato dei servizi
per l’infanzia costituisce
un arricchimento per il nostro
Paese, rappresentando,
peraltro, una grande
risorsa per le nuove esigenze
poste dalla società, come
è avvenuto per l’accoglienza
dei bambini “stranieri”.
Va altresì apprezzato
come in questi anni si
siano costituite reti e consorzi
di servizi del privato
sociale che rappresentano
un valore aggiunto anche
dal punto di vista del rapporto
qualità/costi.
Tuttavia, per attuare il
principio di sussidiarietà e
per corrispondere di più e
meglio ai bisogni delle famiglie,
garantendo l’accesso
ai servizi su tutto il territorio
nazionale, il Cnel ritiene
ormai non più rinviabile
la definizione, a livello
nazionale, dei “Livelli
Essenziali Sociali”, che necessitano
di adeguanti finanziamenti.
L’attuale quadro di realtà
dei servizi educativi per
la prima infanzia – fatto di
insufficiente e diseguale
diffusione sul territorio –
richiede dunque un proseguimento
nel medio-lungo
termine di quelle azioni
di impulso allo sviluppo
e al riequilibrio territoriale
che, solo in anni recentissimi,
sono state intraprese
dai Governi nazionali
dopo decenni di assenza
di attenzioni. Le esperienze
realizzate chiariscono
in modo concorde gli elementi
di identità dei servizi,
il loro orientamento
educativo e sociale rivolto
al riconoscimento di un diritto
alla formazione dei
bambini e, unitamente, al
riconoscimento del loro
valore sociale in funzione
di supporto alle famiglie
per il pieno esercizio delle
loro stesse potenzialità e
responsabilità educative.
Gli elementi di qualità
che devono costituire elemento
di garanzia per
bambini e famiglie costituiscono
uno standard fondamentale
per tutti i servizi
pubblici e privati, e le
norme, come le funzioni
pubbliche di governo e
controllo, devono costituire
presidio per il loro rispetto
all’interno del sistema
integrato dei servizi.
a cura del Cnel