01/10/2012
La violenza agita
nei confronti delle
donne anziane,
pur risultando
una piaga sociale
ancora troppo
poco conosciuta,
sta assumendo oggi
forme e frequenze
sempre più
preoccupanti.
Una recente ricerca
dimostra l’entità
di questo fenomeno
in parte sommerso,
e prova a tracciare
linee di buone
pratiche a riguardo.
Il progetto “STOP VI.E.W” (Stop alla violenza nei
confronti delle donne anziane) è un progetto triennale
promosso da Auser regionale Lombardia e finanziato
dal Programma europeo DAPHNE (finanziamenti
contro la violenza nei confronti di donne, giovani
e bambini), per affrontare, all’interno di un gruppo
di partner europei, il fenomeno delle violenze contro
le donne anziane over 65. I partner del progetto sono:
Auser regionale Lombardia (ente capofila) e Regione
Lombardia (Direzione Famiglia, Conciliazione, Integrazione
e Solidarietà Sociale) in Italia, ANJAF in Portogallo,
UNAF in Spagna, ZDUS in Slovenia, CNIDFF
in Francia e BGRF in Bulgaria.
Per Auser regionale Lombardia l’attenzione al tema
della violenza alle donne anziane inizia nel 2010 con
un progetto a carattere nazionale che trova oggi la sua
continuità in questa opportunità che permetterà di ampliare
il campo di osservazione e di intervento. La diffusa
rete di telefonia sociale “Filo d’Argento” che Auser
organizza a livello territoriale, e la numerosità dei servizi
erogati a livello locale rappresentano un grande potenziale
per raccogliere e osservare bisogni, accogliere
richieste di ascolto e aiuto espresse dalle persone anziane,
tra cui le donne sono la gran parte.
Milioni di donne di tutte le età e classi sociali subiscono
ogni giorno abusi di tipo sessuale, fisico, psicologico
ed economico che si consumano non solo in contesti
esterni ma soprattutto in ambito domestico a opera
di partner, familiari e conoscenti. Tra queste, molte sono
donne anziane che, a causa della loro maggiore dipendenza
e fragilità individuale e sociale, sono sempre
più esposte ai rischi di maltrattamento e negligenza, ricatto
e abbandono, insicurezza e costrizione, sia in famiglia
sia nelle strutture di ricovero.
Il tema è di grande complessità e delicatezza: gli abusi
contro le donne anziane costituiscono ancora un tabù
sociale e culturale all’interno di un “colpevole silenzio”
che facilmente avvolge la violenza contro le donne, ancor
di più se anziane. Sono violenze e maltrattamenti fisici
e morali, abusi economici, truffe, raggiri: fenomeni
ancora poco indagati nonostante studi a livello internazionale
confermino la loro
significativa crescita
all’interno delle nostre società.
Gli obiettivi specifici
del progetto sono: portare
alla luce queste realtà, le
motivazioni che ne stanno
alla base e le pesanti conseguenze
che producono.
Costruire reti di solidarietà
che creino un sostegno
più adeguato alle donne
per uscire dalla solitudine,
dalla paura e dall’impotenza.
Contemporaneamente
le organizzazioni sociali e
le istituzioni saranno chiamate
ad assumere nuove
responsabilità e a mettere
in campo misure più efficaci
di tutela e protezione
che prevengano e contrastino
la violenza contro le
donne anziane.
Clara Bassanini e Pina Madami