18/11/2011
La 10° Giornata Mondiale dei diritti dell'infanzia e dell'Adolescenza (20 novembre 2011) vede tra i suoi principali promotori l'Unicef, organizzazione impegnata da sempre nella salvaguardia dei diritti dei minori. Per sensibilizzare l'opinione pubblica in questa direzione, ha reso noti i nuovi dati sul numero dei minorenni di origine straniera residenti in Italia e il suo rapporto annuale sulla condizione dell'infanzia nel mondo.
Vediamo le più importanti novità.
Secondo le ultime rilevazioni condotte dall'Istat, la popolazione straniera residente in Italia al 31 Dicembre 2010 risulta pari a 4.570.317 unità. Facendo però attenzione alle stime dell’ultimo Dossier Caritas/Migrantes3 e includendo tutte le persone regolarmente soggiornanti anche se non ancora iscritte all'anagrafe, si arriverebbe a 4.968.000 unità. Quasi il 22 % della popolazione straniera residente risulta costituito da minorenni, 650.000 dei quali nati in Italia (le cosiddette "seconde generazioni"). Solo nel 2009 sono stati 77.109 i bambini nati in Italia da entrambi i genitori stranieri: questi ultimi incidono per il 13% su tutte le nuove nascite; se si aggiungono i 17.000 nati da madre straniera e padre italiano, l’incidenza sul totale dei nati in Italia nel 2009 sale al 16,5%. In un’Italia alle prese con un ritmo crescente d’invecchiamento, gli immigrati costituiscono un fattore fondamentale di riequilibrio demografico; secondo le stime Eurostat, in mancanza di tale fattore, l’Italia perderebbe nel giro di 50 anni 1/6 della sua popolazione.
Dopo aver visto la situazione in Italia, spostiamoci sul fronte internazionale. Dal rapporto Unicef sulla condizione dell'infanzia nel mondo, intitolato Adolescenza. Il tempo delle opportunità, emerge che circa 33 milioni di bambini piccoli e di adolescenti sotto i 20 anni sono emigrati. Le cifre contenute nel Database delle migrazioni mondiali delle Nazioni Unite mostrano che nei Paesi industrializzati gli adolescenti di età compresa tra i 10 e i 19 anni incidono per circa il 53 % dei migranti internazionali sotto i 20 anni. I bambini e i ragazzi, soprattutto quelli privi di documenti o separati dalle famiglie, sono particolarmente esposti alle violazioni dei diritti umani: una delle preoccupazioni principali è che questi ultimi, attraversando i confini, possano non godere della stessa protezione e degli stessi diritti di quelli che risiedono in un determinato Paese e, di conseguenza, essere esposti al rischio di essere invisibili, discriminati o sfruttati.
Ecco i motivi per cui l’Unicef Italia sta promuovendo, a livello nazionale, la Campagna Io come tu, per affermare l’uguaglianza dei diritti e l’eliminazione delle discriminazioni dei bambini e degli adolescenti stranieri che vivono nel nostro Paese. Io come tu si rivolge all'intera società italiana affinché si faccia promotrice di una loro piena inclusione giuridica e sociale a beneficio non solo di loro stessi e delle loro famiglie, ma dell’intera collettività. Poiché una società che si attiva per colmare le disparità sociali non fa altro che porre le fondamenta salde per la propria crescita e il proprio avvenire.
Simone Bruno