21/01/2011
Le adozioni internazionali realizzate nel 2010 sono più numerose di quelle dell'anno precedente e dunque il calo delle richieste da parte delle coppie non deve allarmare. Questo il parere del sottosegretario Carlo Giovanardi, presidente della Cai, la Commissione per le adozioni internazionali, che non condivide l'allarme che Marco Griffini, presidente dei AiBi ha espresso a Milano nel corso della Conferenza della famiglia (organizzata dal medesimo sottosegretario con delega alle politiche per la famiglia Giovanardi) nello scorso novembre e più di recente in un'intervista rilasciata a Famiglia Cristiana per un ampio dossier su questo tema.
"Non è detto che il calo delle idoneità corrisponda a un futuro calo delle adozioni" commenta Giovanardi, "e trovo importante che le idoneità vengano effettivamente date alle coppie adeguate. Mentre mi preoccupa di più il ricorso sempre più massiccio alle tecniche di fecondazione artificiale, che evidentemente vengono preferite da molti alla ricerca di un figlio".
Tra i dati positivi Giovanardi segnala la disponibilità delle coppie italiane ad adottare anche bambini definiti caratterizzati da "special needs": con bisogni "particolari", "speciali", con disabilità reversibili o anche patologia gravi, il 15,5 % del totale dei bambini adottati nel2009 (78 in più dell'anno precedente).
Questo aspetto decisivo dell'accoglienza ai piccoli malati o con particolari disagi viene sottolineato anche da Graziella Teti del Ciai, il Centro italiano aiuti all'infanzia, anch'ella intervistata da Famiglia Cristiana, che sottolinea anche l'importanza della preparazione delle coppie: "Noi crediamo che l'adozione sia in primo luogo una risposta ai bisogni dei minori. E' necessario dunque reperire famiglie che non solo abbiano disponibilità di cuore ma che posseggano anche gli strumenti per rispondere ai bisogni. Mentre a volte arrivano coppie con l'idoneità già concessa dai tribunali che non hanno ben chiara la complessità del compito da affrontare. E noi enti, se non siamo convinti, rimettiamo tutto in gioco e valutiamo bene prima di accettare il mandato".
Renata Maderna