15/06/2011
Passano la gran parte del tempo libero in casa, poiché i genitori si preoccupano se stanno all’aperto. Spesso praticano attività sportive, ma l’auto è il mezzo più usato per gli spostamenti. I ragazzi italiani oscillano costantemente tra pratica sportiva, sedentarietà e cattive abitudini. È quanto emerge dalla r
icerca conoscitiva realizzata da Ipsos per Save the Children e Kraft Foods Italia sugli stili di vita dei minori nel nostro Paese. L’indagine, effettuata nel mese scorso, ha coinvolto un campione di 700 giovani tra i 6 ed i 17 anni ed i loro genitori, distribuiti su tutto il territorio nazionale.
La ricerca evidenzia che quasi un quinto dei bambini e adolescenti italiani non pratica alcuna attività motoria nel tempo libero. Tra i motivi segnalati, l’assenza di strutture sul territorio (20%), il costo elevato (25%) o i malfunzionamenti delle strutture pubbliche o private, insieme al fatto che i genitori non possono accompagnarli (12%). Ma il 9% dei ragazzi non fa movimento neanche a scuola, secondo i genitori intervistati, in buona parte per l’assenza di uno spazio attrezzato (43% dei casi), che manca completamente nel 4% delle scuole e, laddove esiste, secondo il 34% dei bambini, non è in buone condizioni (percentuale che sale al 45% in città come Genova e Milano).
Non va meglio sul fronte della sedentarietà: secondo il 59% dei genitori italiani i loro figli passano il tempo libero prevalentemente a casa propria o di amici. Di questi, il 33% dichiara che non esistono spazi all’aperto dove i bambini possono incontrarsi con gli amici, il 32% dice che nei luoghi di aggregazione non esistono condizioni di sicurezza e pulizia adeguate, e infine il 35% afferma di non poterli accompagnare e supervisionare. Anche il 28% dei bambini e ragazzi intervistati dichiara di passare poco tempo all’aperto: l’11 % di essi non gioca mai o quasi mai fuori con gli amici, mentre il 17% lo fa solo qualche volta al mese. Per contro, il 59% dei genitori si preoccupa se i figli stanno all’aperto, soprattutto per la paura degli sconosciuti (51%, che sale fino al 62% a Milano), seguita dal timore di incidenti (22%), del traffico (20%), o che frequentino amici pericolosi (6%), dato quest’ultimo che emerge probabilmente in contesti sociali disagiati.
In media, circa
un’ora al giorno è dedicata alla televisione, che sebbene appaia un po’ ridimensionata rispetto al passato, rappresenta una fetta importante del tempo libero dei bambini.
Più di 3 ore di tv al giorno sono la regola per quasi un bambino su 10 durante la settimana, ma nel weekend lo diventano per 1 su 5, così come lo è l’utilizzo di Internet. Inoltre, un genitore su 4 non controlla per quanto tempo i propri figli restano incollati agli schermi né cosa fanno e quanto navigano su internet, percentuali che salgono a Milano e Torino.
Quando si sposta per qualunque esigenza, anche solo per andare a scuola, più di un terzo dei bambini e ragazzi lo fa accompagnato in auto (38%).
Il 67% infatti cammina meno di 30 minuti al giorno e un terzo di loro prende abitualmente l’ascensore. Inoltre, il 52% dei ragazzi non reputa sia importante fare attività motoria, o in ogni caso che sia più importante essere esperti di videogiochi, cartoni o calcio (non viene reputata importante. Il tempo con i genitori viene trascorso andando a passeggio (52%), ma anche all’interno delle mura domestiche (45%) o a casa di qualche familiare (43%).
Molti, ben il 42% dei ragazzi, lo passano all’interno dei centri commerciali.
a cura di Orsola Vetri e Alberto Chiara