Questione di "gender"
10/12/2011
Benedetto XVI
Il gendercide è solo un capitolo – sicuramente uno dei più drammatici – della discriminazione di genere nel mondo. La domanda che si pone urgentemente è allora questa: come ridurre la differenza fra uomini e donne per mettere finalmente la parola “fine” alla discriminazione dei primi sulle seconde? Una teoria che – su presupposti però antropologicamente errati e quindi inaccettabili – vorrebbe contrastare la discriminazione di genere e che si sta imponendo a livello mondiale da almeno un paio di decenni è la cosiddetta teoria del “gender”. «La teoria del gender sostiene che non esistono differenze biologiche tra femmine e maschi, essendo la femminilità e la mascolinità costruzioni culturali indotte, dalle quali bisogna liberarsi per stabilire un’autentica uguaglianza tra gli esseri umani», ha spiegato Giulia Galeotti nel corso della conferenza di Brescia dall’omonimo titolo “Gender”. Quello che si cerca di far passare è l’equazione: nessuna differenza sessuale uguale nessuna discriminazione. E se non esiste nessuna differenza sessuale si aprono le porte a una “costruzione personalizzata”, individualmente determinata a prescindere dal proprio sesso biologico, della propria identità sessuale: eterosessuale, omosessuale, lesbica, transessuale, bisessuale fino a quella “queer”. Identità fluttuante, mobile, revocabile anche più volte nella propria vita. Una vera e propria “mutazione genetica” dei cardini sociali su cui è fondata la società: matrimonio, famiglia, procreazione, generazioni.
Queste idee sono solo in apparenza bizzarre, come spiega con dovizia di particolari la stessa Galeotti, una delle maggiori esperte italiane su questa tematica, nel suo libro pubblicato l’anno scorso dal titolo Gender. Genere (VivereIn). Nel libro si cita il caso di uno dei primi sostenitori della teoria, il dottor John Money (1921-2006), chirurgo del Johns Hopkins Hospital di Baltimora, che applicò al piccolo David Reimer – uno dei due gemelli omozigoti nato il 22 agosto 1965 a Winnipeg rimasto castrato a seguito di un errore medico durante l’intervento di circoncisione – la teoria del gender, proponendo ai genitori del piccolo di educarlo – a quel punto – come se fosse una bambina. La nuova identità, mai accettata, ha portato però al tragico esito del suicidio dell’uomo, ormai 38enne, nel 2004.
Benedetto XVI, riferendosi alla teoria del gender il 22 dicembre 2008 in occasione degli auguri natalizi alla Curia Romana, si è così espresso: «Quanto viene espresso con il termine “gender” si risolve nell’auto-emancipazione dell’uomo dal creato e dal Creatore. L’uomo vuole farsi da solo e disporre sempre ed esclusivamente da solo di ciò che lo riguarda. Ma in questo modo vive contro la verità, vive contro lo Spirito creatore».
E il compianto padre gesuita Piersandro Vanzan, scrittore de La Civiltà Cattolica e scomparso lo scorso 14 novembre, in un articolo apparso oltre due anni fa su quella rivista, ha scritto: «Grande è stata, negli ultimi anni, la responsabilità dell’Onu e soprattutto dell’Unione Europea nel diffondere l’ideologia del gender, che, sviluppatasi nelle due Conferenze Onu del Cairo (1994) e di Pechino (1995), ha progressivamente contaminato vari documenti successivi». L’articolo, che rappresenta un’accessibile e precisa sintesi di questa teoria, cita anche la Lettera alle donne di Giovanni Paolo II, scritta proprio in occasione della Conferenza di Pechino per esprimere il punto di vista della Chiesa: «Femminilità e mascolinità sono tra loro complementari non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma ontologico. È soltanto grazie alla dualità del “maschile” e del “femminile” che l’umano si realizza appieno». Non annullamento dell’identità sessuale, dunque, ma riconoscimento dell’uguaglianza dei diritti. Nella differenza.
Bibliografia di base:
- Giulia Galeotti, Gender. Genere, VivereIn, 2010.
- Pontificio Consiglio per la Famiglia, Gender. La controverse, Pierre Téqui Editeur (testo francese), 2011.
- Piersandro Vanzan, “Gender” e rapporto uomo-donna, in Civiltà Cattolica, Quaderno 3810 (21 marzo 2009) – 2009 I 550-562.
- Dossier Fides (clicca qui)
- Dale O’Leary, Maschi o femmine? La guerra del genere, Rubbettino, 2006.
- Chiara Atzori, Il binario indifferente. Uomo, donna o GLBT?, Sugarco, 2010.
Stefano Stimamiglio
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