21/04/2012
Monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino. Foto di Paolo Siccardi/Sync. La fotografia di copertina, invece, è dell'agenzia Corbis.
«Il sistema della scuola paritaria in Piemonte genera per le casse del Ministero
dell'Istruzione un risparmio di 361 milioni di euro, 260 provenienti dalla
scuola paritaria dell'infanzia e dalle primarie, 101 milioni dalla secondaria di primo e secondo grado». Lo ha dichiarato il neopresidente nazionale dell'Agesc
(l'Associazione genitori scuole cattoliche), Roberto Gontero, a margine della prima Conferenza regionale sulla scuola promossa, sabato 21 aprile, dalla Conferenza episcopale piemontese.
Un incontro affollatissimo (1.600 circa le persone registrate che hanno riempito il salone del Teatro Nuovo e altre due salette attigue). Ma anche un convegno blindato, dal momento che la partecipazione ai lavori dei ministri Elsa Fornero (Lavoro) e Francesco Profumo (Istruzione, università e ricerca) ha richiamato un centinaio di lavoratori precari, aderenti ai Cobas e ai sindacati di base, affiancati da qualche decina di studenti che hanno contestato per strada gli esponenti del Governo, dando vita, alla fine della Conferenza, a scontri con Polizia e Carabinieri presenti in gran numero.
«Dal punto di vista
finanziario - ha detto Gontero - se si suddivide la spesa statale per il numero
complessivo degli allievi di scuole statali e paritarie, emerge che per ogni
allievo della scuola dell'infanzia e della primaria, che frequenta la scuola
statale, la spesa pubblica è di 6.351 euro all'anno, contro i 610 euro spesi
dallo Stato per ogni allievo che frequenta la scuola paritaria. Nei livelli della
secondaria di primo e secondo grado risulta che lo Stato per ogni allievo delle scuole
statali eroga 6.888 euro all'anno, a differenza dei 60 erogati per ogni allievo
delle paritarie degli stessi livelli». Secondo i dati elaborati dalla Fidae
(Federazione istituti di attività educative) il numero degli alunni, infanzia inclusa, delle scuole cattoliche in Piemonte (631 istituti, 2.420 classi in totale, 3696 docenti, di cui 545 religiosi), risulta essere di 54.201.
Il ministro del Lavoro Elsa Fornero. Foto Ansa.
Per rendere chiari natura e obiettivi della Conferenza è stata preparata una mozione firmata da monsignor Cesare Nosiglia, arcivescovo di Torino e presidente della Conferenza episcopale del Piemonte e della Valle d’Aosta (Cep), da monsignor Enrico Masseroni, arcivescovo di Vercelli e delegato Cep per la Scuola, nonché da una serien di associazioni che operano nel mondo della scuola: Age, Agesc, Aimc, Cdo, Ciofs Scuola, Cnos Scuola, Confap, Diesse, Disal, Fidae, Fism, Forma.
Ribadita la vocazione educativa della scuola paritaria cattolica, richiamata l'attenzione anche sul versante della formazione professionale, sottolineato il pieno coinvolgimento - sul versante educativo - di professori e genitori, il documento si chiude con una rivendicazione: «A nome di tutte le famiglie, alunni, dirigenti e docenti, e di tutte le scuole paritarie cattoliche del Piemonte e della Valle d’Aosta, chiediamo che si giunga alla piena attuazione della legge di parità, soprattutto nelle sue giuste ed eque conseguenze di natura economica, identificando uno strumento finanziario, che lo consenta in modo sicuro e permanente».
Torino, 21 aprile 2012. Un momento degli scontri tra contestatori e Forze dell'ordine al termine della prima Conferenza regionale sulla scuola promossa dalla Conferenza episcopale piemontese. Foto Ansa.
Portando il saluto della città, il sindaco di Torino, Piero Fassino, ha ricordato i suoi 9 anni passati a studiare dai Gesuiti e s'è detto favorevole al pluralismo alla sussidiarietà. Sul tema delle scuole paritarie il ministro Francesco Profumo ha promesso «l'apertura di un tavolo tecnico relativo all'applicazione della legge 62/200, così da poter fare le necessarie valutazioni». Perché «le difficoltà sono evidenti, ma dobbiamo lavorare per l'Italia di domani». Tra le priorità più urgenti per la scuola italiana, il ministro ha messo in luce «un assoluto bisogno di sicurezza, a cominciare dagli edifici. Molte delle scuole attualmente in uso sono state costruite prima degli anni '80, alcune risalgono agli anni '50 o a periodi precedenti. Una situazione che va affrontata al più presto. Anche questo può essere un modo per far ripartire l'economia».
Il ministro Elsa Fornero si è rivolta alla platea definendosi «prima di tutto un'educatrice.Ho la fortuna di condividere con voi uno dei lavori più belli che si possano immaginare». Poi ha analizzato le relazioni tra il mondo della scuola e quello del lavoro. «Nonostante le critiche, la riforma del lavoro proposta dal Governo è una riforma equilibrata, che cerca di mettere al centro i giovani. Un esempio è il piano per l'apprendistato.
Il ministero è anche attento al tema della formazione professionale, troppe volte svilita e denigrata negli ultimi decenni». Dopo una riflessione sugli squilibri nord Sud il ministro ha concluso dicendo: «Mi rincuora vedere all'interno di questa sala un clima costruttivo. E' proprio questo clima che troppo spesso manca nella politica, sostituito dall'atteggiamento distruttivo a ogni costo e dalla lamentazione, pur in molti casi comprensibile».
Finito il suo intervento, all'uscita dal Teatro Nuovo, il gruppo di contestatori ha lanciato uova e acceso qualche fumogeno. Le Forze dell'ordine hanno compiuto delle cariche d'alleggerimento.