Scuola cattolica, diritto di scelta

Gli istituti gestiti da religiosi e religiose lamentano gravi problemi economici frutto di una sistematica discriminazione. Convegni a Torino (con tafferugli finali) e a Firenze.

Una vita nel nome di don Bosco

21/04/2012
Foto Fotogramma.
Foto Fotogramma.

«Sono un ex allievo, fierodi esserlo. Dalla terza media alla maturità scientifica ho frequentato l’Istituto Villa Ranchibile, di Palermo».  Francesco Muceo, 45 anni, sposato, oggi è un funzionario di banca. «Crescendo ho avuto modo di conoscere sempre meglio, apprezzandolo, il carisma del Santo dei giovani. Come me, molti altri. Alla Confederazione mondiale degli ex allievi ed ex allieve di don Bosco, che presiedo dal 2004, sono iscritte oltre 83.000 persone sparse in 94 Paesi».


È tempo di congressi. «Ci ritroviamo a Valdocco, nel cuore di Torino, dove tutto cominciò», prosegue Muceo. Appuntamento tra il 26 e il 29 aprile. Circa 400 i delegati, in rappresentanzadi un po’ tutte le parti del mondo. È prevista, tra le altre, la presenza del Rettor Maggiore dei Salesiani, don Pascual Chávez Villanueva. «Chiudiamo con una certa solennità l’anno centenario. La Confederazionemondiale, infatti, nacque ufficialmentenel 1911. Ma come si può ben immaginare, la consuetudine tra il Santo e coloro che erano passati da scuole o da oratori salesiani è precedente». Galeotto fu il caffè. «Ando così», spiega Francesco Muceo. «Un gruppo di ex allievi artigiani di Valdocco, guidati dal capo rilegatore Carlo Gastini, andò da don Giovanni Bosco il giorno del suo onomastico, il 24 giugno1870, per esprimergli tutta la loro riconoscenza. Portavano in dono delle tazzine. Quel giorno, don Bosco era troppo impegnato per riceverli: ricambiò l’omaggio tempo dopo, invitando a pranzo quel pugno di giovanotti».

Cielo e terra vanno saldate insieme. «La salvezza che le comunità cristianevivono e annunciano non è un’astrazioneestranea al divenire storico», precisa don José Pastor Ramírez, salesiano, delegato mondiale, ovvero responsabile della formazione e dell'accompagnamento spirituale: «I valori evangelicisi concretizzano mediante l’impegno per migliorarela società».Non a caso le attività concrete della Confederazione spaziano dalla solidarietà alle scuole di politica. «Abbiamo seguito la ricostruzionedi intere aree devastate dallo tsunamidel dicembre 2004 in Sri Lanka e in India», ricorda Francesco Muceo, «così come abbiamoavviato numerosi progetti di recuperodi bambini di strada, dal Guatemala alla RepubblicaDemocratica del Congo. Ma abbiamoaltresì animato “Scuole per leader” sia inAmerica Latina che in Europa». 

L’elenco degli ex allievi che hanno assunto responsabilità in campo ecclesiale, economico e politico è lungo. «Aprono la lista due piemontesi di spicco, entrambi ex allievi di Valsalice, a Torino», puntualizza Muceo. «Penso al cardinale Tarcisio Bertone, attuale Segretario di Stato, e al magistrato Gian Carlo Caselli. Il giornalista e politico Magdi Allam è un ex allievo del Cairo, il regista televisivo Michele Guardì è un ex allievo di Agrigento. All’estero possiamo indicare  Leonel Antonio Fernández Reyna  presidente della Repubblica Domenicana, e Rodolfo De Leon Molina, presidente emerito della Corte Suprema di giustizia del Guatemala. Tutta gente che si sforza di vivere la duplice fedeltà cui è chiamatoil cristiano: a Dio e ai giorni che il Signore ci dona da vivere, facendoci compagni di strada credibili anche di chi la pensa diversamente, anche di chi non crede».

Alberto Chiara

Da sinistra: Francesco Muceo, presidente mondiale degli ex allievi ed ex allieve salesiane,, e Bernardo Cannelli, presidente italiano.
Da sinistra: Francesco Muceo, presidente mondiale degli ex allievi ed ex allieve salesiane,, e Bernardo Cannelli, presidente italiano.

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