Scuola cattolica, diritto di scelta

Gli istituti gestiti da religiosi e religiose lamentano gravi problemi economici frutto di una sistematica discriminazione. Convegni a Torino (con tafferugli finali) e a Firenze.

Ex allievi della scuola cattolica e vita buona del Vangelo, convegno a Firenze

21/04/2012
Foto Catholic Press Photo.
Foto Catholic Press Photo.

I membri della Confederex (Confederazione Italiana Ex Alunni e Alunne della Scuola Cattolica) hanno alle spalle scelte, percorsi professionali e di vita diversissimi. Eppure c'è qualcosa che li accomuna, un'esperienza vissuta in gioventù e poi sempre custodita nel cassetto dei ricordi speciali. Una storia che non si esaurisce nella nostalgia, ma che dà lo slancio per affrontare la realtà di oggi, tra emergenze educative, problemi economici e bisogno di rinnovamento. Ecco il senso del convegno che si tiene a Firenze sabato 21 aprile. L'incontro, organizzato dalla Confederex, è rivolto a operatori, dirigenti e rappresentanti di associazioni legate al mondo della scuola cattolica: quindi non solo ex allievi, ma anche genitori e insegnanti. La scelta del tema, "Educare alla vita buona del Vangelo", è in sintonia con l'invito della Conferenza Episcopale Italiana, che ha proposto di dedicare il decennio 2010-2020 alla riflessione sui problemi educativi.

Foto dell'agenzia Corbis.
Foto dell'agenzia Corbis.

Così gli allievi di ieri lanciano un ponte verso quelli di oggi. «Molte persone che hanno frequentato la scuola cattolica continuano a sentirsi parte di una comunità, anche a distanza di decenni  - racconta Claudio Andreoli, presidente nazionale Confederex - Tutto questo è possibile grazie ai rapporti umani, a quel legame speciale costruito con un insegnante, di solito un religioso, che diventava un punto di riferimento forte. Le nuove generazioni incontrano più difficoltà a instaurare rapporti profondi, decisivi per la vita».


L'allarme sull'emergenza educativa non è certo storia di oggi. Se ne discute da anni e già nel 2007, incontrando il clero romano, papa Benedetto XVI richiamava l'attenzione su questo problema, che proprio nella scuola trova un nodo cruciale. Le istituzioni cattoliche si sentono quanto mai coinvolte «Una scuola costruita su fondamenti religiosi – prosegue Andreoli – deve soprattutto essere attenta alle priorità della vita, proprio quelle su cui i ragazzi, sbatacchiati tra mille messaggi e stimoli, faticano a riflettere. Si possono scegliere metodi e percorsi diversi, ma l'importante è che al centro continui a esserci il Vangelo, con le sue domande che parlano al cuore dell'uomo».

Foto Fotogramma.
Foto Fotogramma.

Tante sono le sfide da affrontare. E non sono solo di natura educativa. Secondo gli ultimi dati Fidae, la Federazione delle scuole cattoliche italiane, ogni anno nel nostro Paese tra le  60 e le 70 scuole cattoliche sono costrette a chiudere i battenti per mancanza di risorse. In base alla legge 62/2000 le scuole paritarie, pur non essendo statati, vengono riconosciute come scuole pubbliche.


«Il problema – fa notare Andreoli – è che la legge non è mai stata corredata di un allegato relativo alla parte economica. Ciò significa che non esiste una disciplina per l'erogazione dei contributi, che vengono dati 'ora qui ora là' in modo diseguale. Inoltre, spesso i finanziamenti arrivano con anni di ritardo, e questo rischia di dare alle scuole il colpo di grazia, soprattutto a quelle gestite da congregazioni piccole. Ci rendiamo conto del momento di estrema difficoltà in cui si trova il nostro Paese, quindi non pretendiamo una soluzione immediata. Chiediamo però al Governo di iniziare a colmare la lacuna prevedendo un allegato economico alla legge del 2000». 

Al convegno sull'emergenza educativa partecipano monsignor Mario Meini, vescovo di Fiesole, monsignor Alberto Silvani, vescovo di Volterra e presidente della Commissione Scuola e Università della Conferenza Episcopale Toscana, don Massimo Marretti, direttore Ufficio Scuola dell'Arcidiocesi di Firenze. E' presente anche una delegazione del Ministero dell'Istruzione. I lavori si aprono con la relazione di monsignor Gianni Ambrosio, vescovo di Piacenza Bobbio e presidente della Commissione Scuola e Università Cei. La riflessione prosegue con gli interventi di Paola Dal Toso (segretaria Generale Consulta Nazionale Associazioni Laicali), Maria Grazia Colombo (presidente nazionale emerita Associazione Genitori Scuole Cattoliche) e don Francesco Macrì (presidente nazionale Fidae). 

Lorenzo Montanaro

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