17/05/2010
Soldati della missione Isaf durante un turno di pattuglia.
La sigla, ormai nota, è Isaf. Sta per International security assistance force e definisce la missione militare che ha il compito di garantire un ambiente sicuro a tutela del legittimo Governo afgano. Isaf si è insediata a Kabul il 22 dicembre 2001 su preciso mandato Onu, vista la risoluzione numero 1386 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite approvata il 20 dicembre 2001. Dall’agosto 2003, la missione è passata alle dipendenze della Nato: oggi è comandata dal generale statunitense Stanley Mc Chrystal, che ne ha assunto la guida il 15 giugno del 2009.
I Paesi che aderiscono attivamente, fornendo truppe e mezzi, sono 46 in tutto. Complessivamente i soldati schierati sul campo sono 102.554 secondo gli ultimi dati ufficiali forniti dalla Nato ed aggiornati al 16 aprile 2010. Si va dall’Albania (250 militari), dall’Armenia (40) e dall’Australia (1.550), alla Turchia (1.796), all’Ucraina (10) e agli Emirati arabi uniti (25), passando per la Germania (4.665), la Gran Bretagna (9.500) e gli Stati Uniti d’America (62.415).
L’obiettivo finale di Isaf rimane quello di rendere sicura, e quindi efficace, la ripresa economico-sociale dell’Afghanistan. Nelle 27 aree in cui è stato diviso il Paese e dove lavorano altrettanti Provincial reconstruction team (Prt, nuclei di ricostruzione provinciali), si procede, attentati permettendo, all'edificazione o al restauro funzionale di ponti, strade, scuole, ospedali, centrali elettriche, ma anche a programmi di vaccinazione. L’Italia ha il comando della zona Ovest, che fa capo a Herat e confina con Iran, Turkmenistan, Uzbekistan e Tajikistan. Allo stato attuale, i soldati italiani dispiegati nella in quell’area dell’Afghanistan sono circa 2.800. Dal prossimo mese di giugno arriveranno circa mille uomini, rinforzi decisi dal governo nell'ambito della nuova strategia, fortemente voluta dagli Usa e approvata dalla Nato. Il contingente nazionale di stanza a Herat è dal 20 aprile 2010 agli ordini del generale Claudio Berto, comandante della brigata alpina Taurinense.
a cura di Alberto Chiara e Fulvio Scaglione