Dossier Irak - Tarek Aziz... a morte!

L'ex braccio destra di Saddam condannato alla pena capitale. L'intervento del Vaticano, le reazioni nel mondo. I cristiani iracheni: parla monsignor Sleiman.

"Non uccidete Tarek Aziz"

26/10/2010
Tarek Aziz quando parlava all'Onu in nome di Saddam Hussein.
Tarek Aziz quando parlava all'Onu in nome di Saddam Hussein.

La Santa Sede chiede che l’esecuzione non venga eseguita, perché non serve e perché complica la delicata situazione irachena. Non uccidete Tarek Aziz, dice in pratica la nota del direttore della Sala Stampa vaticana, padre Federico Lombardi, dopo che da più parti era stato sollecitato un intervento diplomatico e umanitario del Papa.

    Padre Lombardi ha spiegato che il Vaticano spera che “la sentenza non venga eseguita, proprio per favorire la riconciliazione e la ricostruzione della pace e della giustizia in Irak dopo le grandi sofferenze attraversate” dal Paese. Circa un intervento diplomatico, il direttore della Sala Stampa ha ricordato la strategia vaticana che tradizionalmente viene seguita in circostanze del genere: “La posizione della Chiesa cattolica sulla pena di morte è nota. Per quanto riguarda un possibile intervento umanitario la Santa Sede è solita adoperarsi non in forma pubblica, ma per le vie diplomatiche a sua disposizione”.

     Il Vaticano ha rapporti diplomatici con Baghdad, ma probabilmente è stato messo in allerta anche il nunzio apostolico a Washington, monsignor Sambi, profondo conoscitore del mondo arabo, per ottenere pressioni sul Governo iracheno da parte dell’amministrazione americana. Tarek Aziz è un uomo sul quale la Santa Sede negli anni della guerra aveva più volte confidato per ottenere aperture diplomatiche da Saddam Hussein. L’ultima volta che aveva visto Giovanni Paolo II a metà di febbraio del 2003 gli aveva anche consegnato una lettera di Saddam.

Alberto Bobbio e Fulvio Scaglione
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Postato da Andrea Annibale il 28/10/2010 02:19

Le ragioni per cui la Chiesa si batte contro la pena di morte sono le stesse per cui si batte contro l’aborto. Per carità, i potenti verranno giudicati da Dio con maggior severità, come dice la Bibbia. La vita però è sacra e io prego che Tarek Aziz venga risparmiato ed esprimo tutta la mia solidarietà alle ragioni del Vaticano come espresse da padre Lombardi. Penso che ci sia bisogno, dopo tanti morti per la guerra, di un segno umano, umanissimo, di riconciliazione tra mondo occidentale e mondo arabo con una sospensione a tempo indeterminato della pena di morte per questo politico. Non sappiamo esattamente quale sia la volontà di Dio al riguardo, perché la Bibbia parla anche della pena di morte, ma nel frattempo cerchiamo di rendere questo mondo migliore con un po’ di clemenza e misericordia, come ha detto Gesù “misericordia io voglio e non sacrificio”.

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