A Lampedusa non si rispetta la legge

Permanenza media dei minori sull’isola superiore a tre settimane, contro il limite di 48 ore previsto dalle normative. La denuncia di "Terre des hommes".

Le condizioni igienico-sanitarie sono disperate

23/09/2011

Camere sovraffollate. Materassi sporchi e bucati con lenzuola di carta o inesistenti. Bagni maleodoranti. Pulci dappertutto. E gli inevitabili problemi di salute: infezioni, principi di scabbia, congiuntiviti, dermatiti, difficoltà respiratorie, gastroenteriti, ernie inguinali, tachicardie. È questo lo scenario che si è presentato agli operatori di Terre des hommes, che ha realizzato un progetto a favore dei minori stranieri sbarcati a Lampedusa da metà giugno a metà settembre. La onlus è entrata in contatto con i ragazzi nel Centro di soccorso e prima accoglienza (Cspa) di Contrada Imbriacola e nell’ex base militare Loran.     

Il Cspa è lo stesso centro che è stato dato alle fiamme il 20 settembre e di là passano proprio tutti, visto che è utilizzato per l’identificazione dei migranti. La capienza massima è di 804 persone, ma si è arrivati a più di 2mila. «Ogni qualvolta si sono susseguiti sbarchi a distanza di poche ore e con grandi numeri», dice Federica Giannotta, responsabile dei diritti per l’infanzia di Tdh, «il centro è andato in tilt». E ancora: «Interi gruppi di minori sono stati spostati in fretta e furia nella notte e scacciati dai loro letti per fare posto ai nuovi arrivati e sono stati lasciati a dormire per terra, tra zanzare, vespe, pulci, sporcizia, umidità e freddo».     

Anche l’ex base Loran fa acqua da tutte la parti quanto a condizioni igienico-sanitarie e ha superato di oltre il doppio la capienza consentita (450 persone, contro le 200 previste). E la vicinanza al mare, scrivono gli operatori, «crea panico e ansia tra i ragazzi che vi sono rinchiusi», che hanno incubi legati al ricordo del viaggio. Tdh, inoltre, ha registrato una permanenza media dei minori sull’isola superiore a tre settimane, contro il limite di 48 ore previsto dalla legge. E alla fine i ragazzi sono spediti spesso a strutture “ponte”, per loro natura ancora temporanee.     

Da gennaio al 7 settembre sono arrivati a Lampedusa 2.692 minori, per lo più di 15-17 anni d’età e provenienti dall’area Sub-sahariana, Tunisia, Algeria, Marocco. Una situazione tanto grave che la onlus invierà il rapporto dell’attività alla rappresentante speciale Onu per la violenza contro i bambini, Marta Santos Pais (in allegato il documento completo).

Scorri le pagine di questo dossier per conoscere la storia di una famiglia in fuga dal Darfur sbarcata a Lampedusa con tre figli, la normativa che regola il trattamento dei minori stranieri in Italia e il progetto condotto questa estate da Terre des hommes.

Marco Ratti
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