Rifiuti, Roma teme di finire sommersa

La nuova discarica non sarà più aperta a Corcolle. Non si sa però ancora dove sorgerà. Nel frattempo, comunque, si deve far fronte al problema della raccolta e dello smaltimento.

Intanto, a Malagrotta...

27/05/2012
Una manifestazione ecologista a Roma. Foto Ansa.
Una manifestazione ecologista a Roma. Foto Ansa.

Dopo 10 anni di proroghe la discarica provvisoria di Malagrotta continua ad accogliere ogni giorno quasi 5 tonnellate di rifiuti provenienti da Roma e dai Comuni limitrofi. «Non si sa esattamente neanche quanto sia estesa, 160 o forse 240 ettari», spiega Stefania Divertito, autrice di “Toghe Verdi” in cui si ricostruisce la vicenda giudiziaria di Malagrotta. «Il mostro si espande, si innalza, modifica l'orizzonte di giorno in giorno. Secondo le stime dagli anni Sessanta lì sarebbero state riversate 60 milioni di tonnellate di rifiuti, calcolando un uomo dal peso medio di 80 chili, l'equivalente dell'intera popolazione europea».


Il Consiglio di Stato ha recentemente disposto una nuova perizia sulla discarica, accogliendo il ricorso del Codici (Centro per i diritti del cittadino) contro la sentenza del Tar del Lazio. Quest'ultima accoglieva il ricorso della Giovi Srl, l'azienda di Manlio Cerroni, titolare della gestione della discarica di Malagrotta, annullando l’ordinanza del Comune di Roma che imponeva la messa in sicurezza della discarica. Il ricorso della Giovi Srl si basava sulla convinzione della non pericolosità per la salute pubblica delle acque sotterranee. Queste motivazioni non hanno convinto il Codici che ha fatto a sua volta ricorso per garantire a tutti i cittadini il diritto alla salute.

La nuova perizia, disposta dal Consiglio di Stato, sarà condotta dal Politecnico di Torino, in seguito alle critiche di cui era stata oggetto la precedente perizia predisposta dall’Università La Sapienza di Roma. Il collegio di verificazione dovrà valutare se è vero che a monte della discarica la falda non è inquinata e quindi l’acqua è potabile; se gli agenti inquinanti rinvenuti sono o meno conseguenza dell’inquinamento da discarica; se nell’area si registra un’alta concentrazione di metalli pesanti.

Gabriele Salari
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