27/05/2012
Villa Adriana.
««Si festeggia per Villa Adriana di Tivoli, salvata dallo sfregio della
discarica. Un risultato insperato raggiunto grazie ai cittadini, alla
mobilitazione sul web e probabilmente anche all'intervento del
Presidente della Repubblica.
Anche le bottiglie di acqua
andrebbero altrettanto bene per festeggiare, visto che da quelle parti passa anche l'acquedotto dell'Acqua Marcia, il terzo acquedotto
di Roma antica, ancora utilizzato per l'acqua potabile e
l'agricoltura, e che ora è al riparo da possibili minacce.
Villa Adriana fu costruita,
a partire dal 117 d.C., dall'imperatore Adriano interessato a una
residenza imperiale lontana dal caos di Roma. La villa accolse d'estate l’imperatore e i suoi migliori ricordi orientali, come le
Cariatidi dell’Eretteo ateniese, il Canopo di Alessandria d'Egitto
e celebri mosaici, accumulando un patrimonio di ricchezze cui in
seguito avrebbe attinto lo stesso cardinale Ippolito II d’Este per
adornare la vicina Villa d’Este, altro gioiello dell'Unesco.
Personalissimo rifugio di Adriano era
in particolare il teatro Marittimo, circondato da un portico
circolare a colonne ioniche. Non manca un insieme di edifici termali
– le Grandi e Piccole Terme – che si collegava al Pecile, il
portico variopinto di stoica memoria, decorato con le opere dei più
grandi pittori greci, meta prediletta dei viaggi e delle meditazioni
di Adriano.
L'imperatore realizzò
quella che oggi è considerata la più importante e complessa Villa
dell'antichità romana, se si pensa che il relativo parco
archeologico è vasto quanto quello di Pompei. Tutti sperano non faccia però la
fine di Pompei, visto che Villa Adriana - 120 ettari di residenze,
giochi d’acqua e meravigliosi monumenti - rimane in una situazione
precaria, non essendo mai arrivati i fondi necessari per il restauro e per la manutenzione delle zone che scontano una situazione di
degrado.
Patrimonio mondiale
dell'Umanità per l'Unesco, la storica villa, salvata ora
dall'alluvione di rifiuti, rischia di essere oggetto dell'ennesima
colata di cemento.
«La lottizzazione Nathan
porterà 180.000 metri cubi di cemento a ridosso di uno dei monumenti
più importanti della romanità, sviluppandosi in parte su terreni
soggetti a rischio di esondazione», denuncia il Wwf di Tivoli. «È
già stato costruito a spese del contribuente un lungo argine in
cemento che ha orrendamente sfigurato un bellissimo monumento romano,
il Mausoleo dei Plutii. I critici d'arte parlano di Ponte Lucano come
“una sorta di luogo magico trasformato in un pezzo d’inferno”.
Bisogna fermarsi finché siamo in tempo». Al momento l'unica barriera
per salvare dal cemento le aree agricole immediatamente adiacenti a
Villa Adriana sono i ricorsi al Tar presentati dal Wwf e da Italia
Nostra.
L'Adriano di cui narra
Marguerite Yourcenar diceva: «Io sono il custode della bellezza del
mondo».
Oggi tra degrado, rischio
crolli, discariche abusive e avanzata del cemento, ci sarebbe davvero
bisogno di lui.
Gabriele Salari